Tre giornate, un mini girone prima della sosta e già più nessuno a punteggio pieno. Il campionato si ferma così senza padrone anche se l’Inter comincia a fare la voce grossa vincendo uno dei primi big match della stagione in cui Thuram e soci hanno asfaltato l’Atalanta. Non così ha fatto la prima Juve vagamente “allegriana“, nessuno tra guelfi e ghibellini bianconeri sul tema si offenda, in uno scialbo e sbadiglioso 0-0 contro la Roma. Continua l’opera contiana sul Napoli che si rialza col Parma ringraziando il karateca Suzuki. E poi il Milan dei “dissociati” Leao e Theo Hernandez che si butta un po’ via con la Lazio. Insomma di tutto e di più anche questa volta.
E allora allacciate le cinture e gustatevi magari ancora sotto l’ombrellone, per chi può, i nostri attesissimi top e flop della terza giornata di serie A. Sempre con un po’ di cattiveria e un pizzico di ironia. Che non guasta mai, in fondo è ancora estate…
- Top e Flop della terza giornata di serie A
- Top flop Allenatori: Italiano non carbura, Vanoli e Runjaic stupiscono
- Supertop terza giornata: Marcos Thuram straripante
- Superflop terza giornata: Leao e Theo Hernandez cattivo esempio
Top e Flop della terza giornata di serie A
- Yldiz e Soulè FLOP 5: la meglio gioventù ieri allo Stadium si affrontava in uno scontro diretto che prometteva spettacolo, non Juventus vs Roma ma il turco vs l’argentino. Avete visto qualcosa voi? Mezza finta forse, niente che facesse venire l’acquolina in bocca. Quanto talento sprecato…
- Dovbyk FLOP 4: doveva fare sfracelli, abbattersi sul campionato italiano come la peggiore delle sciagure in senso buono ed invece per ora l’unica sciagura, figurata, è proprio lui. Desaparecido.
- Gatti TOP 7: impeccabile, ha reso inutile ancora una volta la presenza del succitato armadio che fa le veci del centravanti della Roma.
- Lukaku TOP 7: arriva e segna, lo han preso per questo. Tutti contenti, tranne Osimhen. Forse.
- Vlahovic FLOP 5: va in campo la versione peggiore di Dusan, quello in lotta costantemente con la palla che stavolta ha la meglio, non la doma mai, gli sfugge dappertutto manco stesse giocando con un Supersantos. Serataccia.
- Suzuki FLOP 3: ma si può uscire e intervenire così manco fosse Mortal Kombat? Altro che secondo giallo ed espulsione, qua ci stava una mezza denunciata per aggressione. Per non parlare del danno procurato al Parma che resta senza portiere e ne becca due perdendo. Kamikaze.
- Pisilli e Conceicao TOP 6,5: nel nulla cosmico di ieri sera a Torino questi due ci hanno messo qualcosa in più, la luce di tanto in tanto l’hanno accesa loro. Un po’ poca per illuminare lo Stadium e una partita che non si sarebbe sbloccata nemmeno se avessero giocato a porta vuota…
- Barella TOP 7,5: ma che gol che ha fatto sto ragazzo oh!
Top flop Allenatori: Italiano non carbura, Vanoli e Runjaic stupiscono
- FLOP ITALIANO – non ha colpe esclusive, sia chiaro, fa con quel che ha, cioè poco. Ma due punti sono due punti e il ricordo dei fasti di Thiago Motta pesano e non poco nel giudizio su questo Bologna partito col freno a mano tirato dopo i fasti di un tempo ancora troppo vicino.
- TOP VANOLI e RUNJAIC – è in testa con Inter e Juve con un Toro senza stelle ma con tanta buona volontà. Qualcuno deve pur dirlo. Ma sto Vanoli è proprio bravo. E poi l’altro, il tedesco che in pochi conoscevano e con tanta diffidenza è stato accolto in Italia con la convinzione che sarebbe durato meno di un certificato medico di Koopmeiners all’Atalanta. Ed invece per ora regge bene, in testa pure lui con l’Udinese. Complimenti!
Supertop terza giornata: Marcos Thuram straripante
Quattro gol in tre partite e la solita straripante forza unita a tecnica in un mix esplosivo. Chiedere a Genoa e Atalanta. Gli aggettivi li abbiamo sprecati la scorsa stagione, oramai non ci sorprende più. Anzi, il suo valore sta crescendo. Senza Lautaro, l’attacco dell’Inter in questo momento è lui e poco altro.
Superflop terza giornata: Leao e Theo Hernandez cattivo esempio
Importa poco che abbiano inciso o meno nella partita contro la Lazio o in quella prima col Parma. Il segno di evidente protesta di Leao e Theo Hernandez che evidentemente non avevano gradito la panchina da parte di Fonseca è pessimo quanto peraltro troppo evidente per passare inosservato o impunito. Come due bambini dopo essere stati sgridati o messi in punizione dalla mamma che ne ha tutto il diritto. Sono andati in panchina e poi fatti entrare come tanti altri prima e dopo di loro. Non è la prima volta non sarà l’ultima. Ma loro hanno voluto far vedere di essere di un’altra pasta, differenti, magari superiori. Sicuramente in ingaggio e proprio in virtù di quel che prendono avrebbero dovuto muovere le gambine e andare non tanto verso il loro allenatore, che male non gli avrebbe fatto, ma almeno stare con i loro compagni. Questa è la cosa più grave.