Mini Var in Serie C e non solo. Secondo il quotidiano La Repubblica la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) è pronta a sperimentare questa nuova tecnologia nella terza divisione italiana (nella fase dei play-off e dei play-out è già previsto il VAR) e nel campionato di Serie A femminile con il fine di aiutare i direttori di gara nella gestione degli episodi dubbi delle diverse partite. Insomma il Mini-Var successivamente potrebbe sbarcare anche in Serie D, ma che differenze ci sono con il classico Var?
Gravina scrive alla Fifa per il mini-Var
a Repubblica riferisce della missiva indirizzata dal numero uno della FIGC Gabriele Gravina, rieletto presidente nel 2025, alla federazione mondiale e all’IFAB per chiedere di contribuire nella sperimentazione del “Football Video Support” sui campi di Lega Pro e Serie A femminile. E se dovesse andare tutto per il verso giusto, la novità potrebbe riguardare anche il campionato dilettantistico della Serie D.
Il mini Var è quindi una nuova e meno dispendiosa tecnologia che la Federazione Internazionale di Calcio vorrebbe introdurre nei match delle serie inferiori e le ultime dichiarazioni del Presidente Gravina portano tutte in questa direzione: “L’Italia si conferma in prima linea per l’innovazione nel mondo del calcio. Il desiderio è quello di rendere il calcio sempre più moderno e attrattivo per un maggior numero di persone, ci hanno convinti ad ampliare il campo d’applicazione di uno strumento tecnologico di grande aiuto agli arbitri nelle competizioni dove l’investimento economico del Var non è sostenibile”.
Le differenze tra Var e FVS
Un importante passo avanti anche in Serie D
Se le risposte dovessero essere positive, il mini VAR potrebbe poi essere preso in considerazione anche per il campionato di Serie D (sempre più radicato nel nostro territorio). FVS rappresenta quindi un importante passo in avanti in ambito tecnologico ed è pensato per aiutare la classe arbitrale anche nei campionati minori.