Era il 13 agosto 2003 quando l’Alessandria dichiarava il fallimento per inadempienze economiche. Sono passati 21 anni, e adesso lo scenario sembra riproporsi: Alle 18 scadeva infatti il tempo utile per pagare stipendi e contributi di giocatori e dipendenti. E, a quanto sembra, non è stato rispettato. Il che significherebbe niente iscrizione al prossimo campionato di Serie D e revoca della concessione dello Stadio Moccagatta.
- Alessandria, la ripartenza e la stagione con Sarri
- La corsa in Coppa Italia
- Alessandria verso il baratro
- Alessandria, il futuro è un'incognita
Alessandria, la ripartenza e la stagione con Sarri
Dalle ceneri dell’Unione Sportiva nacque inizialmente, per iniziativa del Comune di Alessandria e nonostante la forte contrarietà della tifoseria alessandrina (che decise di non seguire la nuova squadra per la durata dell’intero campionato), una nuova società, la Nuova Alessandria 1912, che ripartì dall’Eccellenza regionale. Nel 2004, con gli acquisti del titolo sportivo e, successivamente, del marchio originale da parte di una cordata d’imprenditori locali, il club in maglia grigia fece il suo ritorno nel calcio italiano, risalendo con facilità nel campionato di Serie D e proseguendo nella scalata che avrebbe visto Maurizio Sarri in panchina nella stagione 2010/2011, i play off per la Serie B persi con la Salernitana, e il ritorno in Lega Pro per vicende giudiziarie portate in dote dall’ex proprietà relative al caso Scommessopoli.
La corsa in Coppa Italia
Poi di nuovo la risalita, culminata nella stagione 2015-2016 raggiunse la semifinale della Coppa Italia, eliminando in trasferta due formazioni di Serie A (Palermo e Genoa) e due di Serie B (Pro Vercelli e Spezia), diventando la prima formazione di terza serie in grado di raggiungere una fase così avanzata della competizione dopo trentadue anni. Altro apice, il ritorno in serie B dopo 46 anni nella vittoria in finale sul Padova ai calci di rigore nel 2021, ed il triste ritorno in C l’anno successivo per effetto della sconfitta subita all’ultima giornata in casa contro il L.R. Vicenza.
Alessandria verso il baratro
L’anno successivo è storia recente di una discesa agli inferi iniziata con il passaggio della società da Di Basi a Benedetto, da questi ad Andrea Molinaro, imprenditore comasco. Annata nera che avrebbe portato la squadra a retrocede in Serie D, fino ai fati degli ultimi giorni. I dipendenti hanno invano atteso notizie sui pagamenti arretrati: le risorse non bonificate sul conto dell’Alessandria 2023 impediscono il pagamento degli emolumenti, ammontanti a circa 700mila euro.
Alessandria, il futuro è un’incognita
Ed ora, il futuro sembra nero: nell’albo pretorio del Comune è stata pubblicata la determina che risolve la convenzione con la società grigia e prevede la riconsegna del Moccagatta, i conti della società sono bloccati, un creditore ha richiesto la liquidazione giudiziale. La proprietà non fornisce rassicurazioni concrete, e la revoca della concessione dello stadio sembra segnare definitivamente il destino della squadra verso una crisi irreversibile dal punto di vista contabile. L’unica speranza ora è che qualche cordata di imprenditoria locale possa evitare il triste epilogo della sparizione definitiva dell’Alessandria Calcio. Ma segnali, per ora, non ce ne sono.