Contro la Juventus, per la seconda volta in stagione, Sinisa Mihajlovic ha seguito dalla panchina in trasferta il suo Bologna. Era già successo alla prima giornata in casa del Verona, prima che il tecnico serbo decidesse, di concerto con i medici che lo stanno seguendo nel percorso di cura contro la leucemia, di seguire da vicino la squadra anche nelle gare casalinghe contro Spal e Lazio.
Va da sé però che la presenza di Sinisa sul campo della Juventus fosse speciale, sia per l’importanza della partita, sia per il passato che ha visto il serbo nemico acceso dei colori bianconeri da giocatore di Lazio e Inter e poi da allenatore anche del Torino. Mihajlovic fu peraltro esonerato dai granata proprio dopo un derby di Coppa Italia perso, ma il dramma che ha colpito Miha ha cambiato tutti gli scenari.
Al momento della lettura delle formazioni, infatti, l’intero stadio ha salutato l’allenatore con un lungo e sentito applauso, scortandone l’ingresso in campo. Mihajlovic, favorito anche dalle condizioni meteo non avverse, ha seguito l’intera gara in piedi, indossando il consueto copricapo per proteggerlo dal freddo, spronando i propri giocatori come di consueto e protestando come di consueto, in particolare nel finale di gara, caratterizzato dalla mancata concessione di un rigore al Bologna per il fallo di mano in area di De Ligt, cui è seguita la traversa di Santander e la super-parata di Buffon su rovesciata di Palacio.
Mihajlovic non si è presentato in sala stampa, venendo però salutato a distanza da Maurizio Sarri: “L’ho incrociato e salutato, ma mi sono fermato poco perché sono raffreddato e non volevo creargli problemi…” ha detto il tecnico della Juve, amico di vecchia data di Mihajlovic che in passato andò a vedere gli allenamenti dell’Empoli di Sarri.
A rappresentare il Bologna con i media è stato il tattico Emilio De Leo, che ha riportato lo stato d’animo di Miha e protestato per l’episodio finale: “Mi sembra che il braccio sia eccessivamente largo, indipendentemente dall’intervento scomposto di De Ligt. Avrebbe potuto rivederlo al VAR, sarebbe stato un bello spot, anche a tutela della nostra società. Avremmo gradito che l’arbitro avesse deciso di rivederlo. Il mister da quando siamo arrivati lo scorso gennaio ha creato un rapporto speciale con il gruppo e la piazza, c’è un’empatia particolare. Basta un cenno dell’allenatore per caricarsi, credo che ci stia dimostrando che non ci sono imprese impossibili, e la squadra cerca di metterlo in campo ogni volta”.
“Mihajlovic – ha aggiunto De Leo – ha fatto i complimenti alla squadra, che non si è tirata indietro fino all’ultimo, questo è uno spirito che apprezza molto. Dall’altra parte si è rammaricato, ci sono state incertezze sui due gol della Juve. Sono cose che dobbiamo migliorare, facciamo ammenda da quel punto di vista”.
SPORTAL.IT