L’esordio con Rinderknech per rompere il ghiaccio al Roland Garros. Jannik Sinner ha vinto il suo primo match sulla terra rossa francese ma il cammino dell’azzurro è ancora pieno di ostacoli per provare ad arrivare fino in fondo. Nel frattempo emergono nuovi dettagli sul periodo in cui il numero 1 al mondo è stato fermato dalla Wada.
Il partner “segreto” di Jannik
A distanza di qualche tempo dalla fine della sospensione arriva anche una rivelazione su chi ha dato una mano a Sinner quando non poteva “scambiare” con dei tennisti ancora in attività. A rivelare questo segreto ci ha pensato il podcast TennisTalker grazie all’intervento dell’ex giocatore Roberto Marcora: “Quando è uscita la notizia della squalifica, gli ho scritto dicendogli, un po’ come battuta, che per lui sarei tornato in campo”. Poi è arrivata la chiamata da parte di Vagnozzi e sono cominciati gli allenamenti: “Ci siamo allenati un una villa privata in Costa Azzurra, eravamo quasi clandestini anche se tutto è stato approvato dalla Wada. Ma nel team c’è sempre stata grande serenità”.
McEnroe svela la mossa di Jannik
John McEnroe ha analizzato per TNT la prestazione di Jannik Sinner contro il francese Rinderknech ma l’ex campione statunitense rivela di aver notato un particolare importante relativo soprattutto agli allenamenti del tennista azzurro: “Ho visto alcuni momenti dei suoi allenamenti, stava 4 metri lontano dalla linea di fondo ed è una tattica che ha usato anche nella partita oggi. Mi ha lasciato sorpreso vederlo colpire così da lontano ma credo sia un modo per prepararsi a quando giocherà contro Alcaraz, in quell’occasione dovrà provare a essere più vario col suo gioco. A dire il vero non sono sicuro di questa scelta ma è sempre positivo provare a dare al tuo avversario qualcosa di diverso rispetto al solito”.
Il rientro dalla sospensione
L’ex campione statunitense ha anche parlato del periodo di assenza che ha dovuto affrontare il numero 1 del mondo: “Se devi essere sospeso, penso che quella che ha dovuto scontare lui sia andata nel modo migliore possibile. Ha vinto l’Australian Open e dopo è rimasto fermo, sono sicuro che sia stato difficile dover affrontare quel periodo. Ma tornare in Italia sapendo del supporto che avrebbe ricevuto dai tifosi gli ha dato un bel carico di fiducia e ha fatto un bel torneo. Ma è evidente che ogni anno che ha passato nel tour ha sempre migliorato. Contro Rinderknech ha avuto una reazione nel terzo set che era difficile da prevedere anche per uno che è il numero 1 al mondo”.