Ha vinto il terzo Slam in tredici mesi, è saldamente al vertice della classifica ATP, ha trionfato alle ATP Finals e alle ultime due edizioni della Coppa Davis: eppure, Jannik Sinner continua a essere discusso, a ritrovarsi invischiato in vicende e situazioni scomode. Anche quando non si parla di doping o del singolare no – ufficialmente per motivi di stress – alla celebrazione del tennis italiano al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella, costatogli tanti commenti velenosi soprattutto dopo le foto che l’hanno immortalato sulle piste da sci.
- Quanto veleni su Sinner negli ultimi giorni
- Il trionfo agli AO raccontato in un vlog
- Sinner youtuber, la frecciatina del NYT
Quanto veleni su Sinner negli ultimi giorni
Stavolta il rosso di San Candido s’è beccato una frecciatina pure per un motivo apparentemente innocuo: il suo tentativo d’espansione sui social. A lanciargliela, un quotidiano autorevole e “insospettabile”, visto che più volte in passato s’era schierato dalla sua parte, soprattutto sulla querelle con la WADA: il New York Times. Velenosetto l’articolo della celebre testata della Grande Mela su Sinner youtuber. Con una spiegazione del suo ingresso nel mondo dei vlog che nasconde dubbi e sospetti maliziosi.
Il trionfo agli AO raccontato in un vlog
“Perché Sinner sta diventando uno youtuber?“, si chiede il Times nel titoletto del suo articolo. “C’è quel vecchio detto che dice che le star del cinema vogliono essere atleti e gli atleti vogliono essere star del cinema. L’assioma ci porta a Jannik Sinner”, si legge nel pezzo. Mentre il mondo dello sport attende l’uscita di ‘My Way’, il documentario di tennis di Netflix su Carlos Alcaraz, Sinner ha deciso di aggiungere il suo contributo al film sotto forma di un vlog che documenta la sua corsa al titolo a Melbourne. Il numero 1 al mondo si unisce a una crescente schiera di giocatori che scelgono di prendere il controllo della propria produzione mediatica il più possibile, capitalizzando la propria fama senza usare intermediari”.
Sinner youtuber, la frecciatina del NYT
Dietro questa decisione di Sinner e di altri big che hanno deciso di raccontarsi personalmente, secondo il New York Times, si celerebbe un motivo preciso: “La promessa è quella di un accesso diretto, spesso però può sembrare più un’evasione organizzata da qualsiasi cosa non vogliano che la gente veda“. Infine un avvertimento ai lettori: “Non aspettatevi troppe informazioni su ciò che fa funzionare il famoso Sinner, riservato e composto. Grandi rivelazioni: è amichevole con i suoi autisti, gli piace guidare i cart da golf piuttosto velocemente sulle strade di servizio del Melbourne Park, le finali Slam della domenica sono molto speciali e ancora rare per lui, anche se ne ha vinte tre in 13 mesi. Inoltre, festeggia i suoi titoli con un hamburger”.