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Spalletti tra rimpianti e nervosismo, come cambierà l’Italia per centrare i Mondiali

Italia dai due volti con la Germania, ma per i Mondiali non si può più sbagliare. Le certezze del ct e le possibili novità: Acerbi per fermare Haaland

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

Nella doppia sfida con la Germania si è visto tutto il bello e il brutto dell’Italia. I due ottimi tempi (il primo all’andata e il secondo al ritorno) non sono però bastati agli Azzurri per centrare la qualificazione alle Final Four di Nations League. La Nazionale di Spalletti ha pagato a carissimo prezzo gli errori commessi: il ct ne prende (amaramente) atto e studia le contromosse in vista delle qualificazioni ai Mondiali 2026.

Gli errori pesano più del bel gioco: i rimpianti di Spalletti

Nonostante il ko di San Siro, filtrava ottimismo in casa Azzurri in vista del ritorno a Dortmund. Invece, a fine primo tempo l’Italia era già sotto di tre reti. Quarantacinque minuti regalati ai tedeschi e il secondo gol subito sulla distrazione collettiva della difesa capitanata da Donnarumma che è il manifesto di una squadra capace sì di saper giocare – come certificato dalla rimonta nella ripresa – ma pure votata a ingenuità colossali. Che finiscono per essere pagate quando l’asticella si alza.

Nel post partita il ct ha ammesso di aver probabilmente sbagliato formazione e che bisogna ancora trovare il giusto equilibrio. Ma resta il rimpianto, perché poi “i ragazzi hanno fatto vedere l’Italia che tutti si aspettano”. La consapevolezza è che certi errori non potranno più essere commessi. Perché ne va della partecipazione ai prossimi Mondiali in Canada, Messico e Stati Uniti, a cui la Nazionale non può e non deve mancare di nuovo.

Come (e se) cambierà l’Italia per centrare i Mondiali

Battere la Germania avrebbe consentito agli Azzurri di approdare in un girone di qualificazione più soft evitando così lo spauracchio Haaland. Niente da fare. È proprio del fenomeno del Manchester City che si ripartirà il 6 giugno, quando l’Italia volerà a Oslo per affrontare la Norvegia nella prima giornata del girone di qualificazione ai Mondiali, che comprende anche Israele, Estonia e Moldavia.

Per evitare l’incubo play-off c’è una sola via: vincere il gruppo I. E, dunque, la trasferta in Scandinavia potrebbe rivelarsi già una sorta di spareggio. Spalletti sa di non poter sbagliare. La strada sembra tracciata: si andrà avanti col 3-5-1-1. Il ct ha individuato lo zoccolo duro cui affidarsi e potrebbe aprire a qualche novità.

Acerbi torna per fermare Haaland? Spalletti irritato

Chi sa come si ferma Haaland è Acerbi, che ha già neutralizzato il vichingo in occasione della sfida di Champions League tra Inter e Manchester City. Quando nella conferenza post Germania a Spalletti è stato chiesto se ha intenzione di convocare il 37enne centrale nerazzurro, il ct non ha nascosto un certo fastidio (“grazie per avercelo detto”).

Il tecnico di Certaldo ha fatto notare come la carta d’identità del difensore strida col progetto Nazionale, sottolineando che “Bastoni, Calafiori e Buongiorno hanno delle qualità importanti uguali. Vado avanti così”. E cita l’esempio di Zappacosta, che pure sta disputando un’annata super con l’Atalanta. “Ma ci sono Ruggeri e Bellanova. Questi giocatori meritano e continuo a portarli. Il gruppo è grossomodo fatto”.

Chi scalpita per un posto in Nazionale: le novità

Nei giorni che hanno scandito la doppia sfida con la Germania il ct ha più volte evidenziato come il fattore centimetri sia divenuto centrale nel calcio attuale. E in tal senso minutaggio potrebbe trovare in futuro Casadei, specie se dovesse continuare a esprimersi su alti livelli con il Torino. Soprattutto dopo l’estate occhio al ritorno di Scamacca, costretto di fatto a saltare tutta la stagione causa infortuni.

Lì davanti, con Retegui e Kean sempre più punti fermi, potrebbe rappresentare un’alternativa in più. Baldanzi e Piccoli sono elementi monitorati da Spalletti, che ovviamente guarda con particolare interesse anche all’Under 21. Fabbian, Pisilli, Francesco Pio Esposito e Sebastiano Esposito incarnano la meglio gioventù azzurra.

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