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Stankovic, il ricordo di Mihajlovic commuove tutti: “Lo chiamavo papà”

Carriere simili, quelle di Stankovic e Mihajlovic. Ma anche un'amicizia andata oltre il campo da gioco. In una toccante intervista a Dazn, l'attuale tecnico della Samp rivela segreti e retroscena su "papà" Sinisa.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Sinisa Mihajlovic continua a vivere nel ricordo dei familiari, degli amici, delle persone a lui vicine, oltre che dei tanti appassionati che l’hanno seguito passo dopo passo nel corso della carriera, soprattutto nella battaglia contro la leucemia. Chi lo conosceva molto bene era Dejan Stankovic. Per lui l’ex re delle punizioni era più di un compagno di squadra o di un tecnico: era un amico, un fratello. Anzi di più: “Un papà”.

La rivelazione di Stankovic: Mihajlovic lo chiamavo papà

È lo stesso ‘Deki’, impegnato attualmente nella difficile missione salvezza della Sampdoria, a svelare un dettaglio inedito e toccante della sua amicizia con Sinisa nel corso di un’intervista a Dazn realizzata da un inviato d’eccezione: Giampaolo Pazzini. “Lo chiamavo papà per farlo arrabbiare”, le sue parole dette con un mezzo sorriso velato dal dolore e dall’amarezza. Tra i due, infatti, c’erano solo nove anni di differenza: Mihajlovic è nato nel 1969, Stankovic nel 1978.

‘Deki’ e Sinisa, due carriere sviluppate quasi in parallelo

Oltre che nella nazionale serba, i due hanno giocato insieme per otto stagioni, dal 1998 al 2004 nella Lazio e poi per due anni all’Inter, prima del ritiro di Mihajlovic dal calcio giocato: sarebbe rimasto in nerazzurro da vice allenatore, continuando a dispensare a Stankovic (e agli altri) preziosi consigli. “Con Sinisa ho sempre parlato di tutto, era il mio punto di riferimento”, prosegue il racconto di ‘Deki’. “Mi diceva: ‘Vai tranquillo, andrà tutto bene’. Solo quello, ma a me bastava. Con lui parlavo di tutto: scelte, consigli, tirate d’orecchie. Un fratello è così: non ti dice solo le cose che vanno bene, ti rimprovera quando sbagli”.

Stankovic: Penso a Mihajlovic e prego per la sua famiglia

Il dolore provato alla scomparsa di Mihajlovic è stato fortissimo per Stankovic. “La morte di Sinisa mi ha portato via tutte le parole, anche se il dolore immenso è quello di Arianna, dei loro bambini, di suo fratello e sua mamma. Prego Dio tutte le notti di dare la forza di andare avanti ad Arianna e ai bambini. Ho ricordi profondi di Sinisa e mi tengo tutto. Sono fiero di aver fatto parte della sua vita. Non so quanto, ma ne ho fatto parte. E sono fiero che sapesse cosa pensavo di lui, quanto lo rispettassi e gli volessi bene”.

La story Instagram di Viktorija: Ti vogliamo bene Dejan

L’ultimo ricordo è legato a un’espressione ricorrente di Mihajlovic, che Stankovic ha fatto sua: “Non ti devi mai pentire di quello che hai fatto, ma di quello che non hai fatto. Me lo diceva sempre ed è una frase che si può usare in qualsiasi contesto di vita, non solo di calcio”. L’intervista al tecnico della Samp (uno dei grandi amori calcistici di Mihajlovic, ndr) ha inevitabilmente commosso in tanti. E tra chi ha mostrato apprezzamento per le parole di Stankovic c’è Viktorija, figlia primogenita di Sinisa, che l’ha condivisa su Instagram aggiungendo una frase: “Ti vogliamo bene Dejan”.

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