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Svelati i piani e gli obiettivi del nuovo Milan

"Aumentare i ricavi per per crescere, la Champions deve essere la nostra casa", spiega il presidente Scaroni.

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Svelati i piani e gli obiettivi del nuovo Milan Fonte: 123RF

Il presidente del Milan Paolo Scaroni in un’intervista al Corriere della Sera illustra piani del club rossonero per il prossimo quinquennio: l’Europa in primo piano. “Sul piano sportivo non ci siamo posti di andare in Champions quest’anno anche se credo che è lì che il Milan debba stare. Mi sono fatto l’idea che, per come si è evoluto il calcio, lo scudetto sia diventato meno importante, per il Milan sarebbe meglio essere e fare bene in Champions. L’obiettivo societario? Dotarci di un’organizzazione che sia in grado di tirare le reti della nostra presenza internazionale. Quanto resterà Elliott? Il piano è a medio termine, diciamo dai tre ai cinque anni“.

Il nuovo amministratore delegato: “La trattativa con Gazidis (attualmente direttore esecutivo dell’Arsenal, ndr) prosegue. Il processo di selezione dell’ad deve essere fatto con calma e bene. Ogni volta che c’è qualche rallentamento, rassicuro tutti dicendo che intanto ci sono io, passo già metà del mio tempo qua, ce la metto tutta. L’ad deve avere un profilo che si sposi con i nostri obiettivi: il primo è aumentare i ricavi. È il punto di partenza: se noi fatturassimo 800 milioni potremmo permetterci Ronaldo”.

“Ci sono due montagne da scalare: una squadra che vince e un conto economico che sta in piedi. Vanno scalate assieme perché una sorregge l’altra. Quella sportiva è la più importante: credo che su questa abbiamo fatto passi da gigante portando a casa Leonardo e Maldini, che sono persone competenti, di qualità e sono milanisti. L’arrivo di Leonardo e Maldini ha dato fiducia all’ambiente, che si è tramutata in un incremento degli abbonamenti. Poi però la verità la dice il campo. A noi la squadra sembra giovane e forte, speriamo dia risultati. Il secondo successo è che abbiamo creato una società forte finanziariamente. Nell’ultimo anno la maggior parte degli articoli parlava di soldi. ‘Arrivano 10 milioni, non arrivano…’. Ora lo stato patrimoniale è solido e tutto in ottemperanza alle regole Uefa, la nostra stella polare. Resta il terzo grande tema: l’aumento dei ricavi”.

Il confronto con l’Uefa: “Abbiamo un problema del passato, perché la violazione era sui bilanci pre-cinesi: ora la Uefa aspetta la motivazione del Tas che ha detto serve una sanzione equa e mi auguro ci sia comminata la più piccola possibile. Poi c’è il triennio che parte dal 2017-2018 per il quale il Milan dovrà fornire un piano credibile. Ci stiamo attrezzando. Li? Il suo comportamento è stato inspiegabile: un signore che fa un piano e non rispetta il suo stesso piano. Un punto interrogativo che non è stato evaso e che forse non lo sarà mai”.

 

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