Il 13 aprile è stata una data cardine, nella carriera e nell’esistenza di Wojciech Szczesny, chiamato a ricoprire un ruolo complicato dalla successione a un mito juventino come Buffon e nella nazionale polacca.
Fu allora che, durante la partita di Europa League contro lo Sporting Lisbona, accusò un malore sul quale poi si è scritto poco e detto ancora meno, se possibile. Allora l’estremo difensore fu costretto a uscire dal campo per un forte dolore al petto, visibilmente scosso oltre che sofferente
La verità sul malore di Szczesny
Ora che la Juventus ha chiuso i fronti aperti sul piano della giustizia sportiva e si appresta a misurarsi con quel che ne verrà, Szczesny, portiere della Polonia e della Juventus, si è aperto in un’intervista rilasciata a Canal Plus Sport Polonia:
“È stato spaventoso, pensavo davvero che stavo per morire. Dopo aver passato una palla al difensore mi sentivo come se il mio cuore stesse per esplodere, durante un calcio d’angolo ho detto ad Arek (Milik) che stavo male ma i giocatori dello Sporting stavano già battendo un calcio d’angolo. Il dolore al petto era orribile, fino ad oggi non sappiamo ancora quale fosse la ragione dietro, probabilmente problemi alla schiena / alla colonna vertebrale”.
Il ritiro dalla Polonia
In questa stessa intervista, il campione ha annunciato la sua decisione in merito alla nazionale del suo Paese allontanando i dubbi, in via definitiva sull’eventuale proseguimento:
“Il ritiro con la Polonia? Sì, è molto vicino, sto giocando già più a lungo del previsto. Smetterò quando sentirò di non poter dare il 100% in campo, quindi voglio finire ad alto livello. Non lo annuncerò, lo terrò come sorpresa perché non voglio nessun addio”.
Il futuro e il ruolo di Allegri
Anche in termini di permanenza a Torino ci si è interrogati e molto. E lui non lesina parole di stima e affetto, nei riguardi dell’allenatore Max Allegri che, per ragioni non note, ha deciso di non cedere alla proposta folle arrivata dall’Arabia:
“Allegri? Siamo molto amici, lo rispetto perché è capace di dirmi cose che nessun altro farebbe, siamo anche vicini di casa da quando mi sono trasferito a Torino quindi direi che è un mio grande amico”.