Non le manda a dire Takaaki Nakagami. Il pilota del team LCR Honda punta il dito contro il marchio di Saitama e in direzione dell’otto volte campione del mondo.
Perchè? L’atteggiamento di Marc Marquez secondo il pilota giapponese è “dittatoriale” a livello sportivo, tanto che in Honda, tutto gira secondo le sue volontà. L’alfiere della scuderia di Lucio Cecchinello, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, non digerisce il modo di ragionare della HRC, rea di puntare tutto, sulle indicazioni del Cabroncito.
Certo è che il duo Marquez-Honda tanto male non ha fatto negli anni indietro: sei titoli vinti in MotoGP, con quattro nella clamorosa striscia 2016-2019. E, bisogna probabilmente ammettere che, senza l’incidente di Jerez 2020, probabilmente sarebbero stati anche di più…
Nonostante questo, il comportamento di Marquez e l’avvallo del team non piacciono al pilota giapponese che pur facendo parte di un team satellite deve mal digerire questa situazione.
“Tutto in Honda dipende da quanto dice Marc. Se dice ‘no’ a qualcosa, vuol dire che è un ‘no’ per tutti i piloti Honda. Se qualcuno dice di sì, ma Marquez dice di no, allora significa ancora no”. Una direzione del lavoro che, gioco forza, non dà una mano a chi dispone di uno stile di guida diverso rispetto al numero 93: “Nel team ufficiale c’è ancora l’opportunità di intraprendere una strada completamente diversa, ma questo non è possibile nei team satellite. A volte è difficile, troppo difficile da accettare, ma purtroppo, se vuoi correre, ti devi adattare”.
