In pedana ci sarà . A ogni costo. Gianmarco Tamberi è diventato per tutti Gimbo, se non di famiglia almeno uno di casa. Il suo salto in alto sarà forse più di anima che di salute ma vale quello che ha detto Gregorio Paltrinieri dopo l’argento nei 1500 stile libero:
Ci sono tante cose che se hai un fuoco dentro non ti possono fermare.
Quel cognome declinato all’imperfetto è solo un fuori campo che svia: è un solido presente indicativo, Tamberi, e non vuole perdersi niente di un adesso costruito per anni. Ha cambiato tutto, per difendere l’oro olimpico di Tokyo: alimentazione, allenamenti, abitudini.
- Da Fiumicino a Parigi
- Il secondo giro è stato diverso
- Tre anni in funzione di un paio di istanti
- Il gesso di Rio a Tokyo
Da Fiumicino a Parigi
Grasso corporeo a un numero percentuale. Significa sacrificio elevato all’ennesima potenza. Da Fiumicino a Parigi nel pomeriggio: è tornato nella capitale francese dopo averla lasciata alla fine della cerimonia inaugurale.
Ha fatto un casino immondo, su quell’imbarcazione che tagliava in due la Senna: nei panni del portabandiera deejay ci stava dentro a pennello. Indemoniato: ha fatto partire con tutta la consapevolezza del caso i cori per la spedizione azzurra poi, inconsapevole, ha pure lanciato la fede nel fiume.
Il secondo giro è stato diverso
La moglie, Chiara Bontempi, l’ha saputo dai media in tempo quasi reale, a caldo ci sarà anche rimasta un po’ male ma se la Senna conserva più di un pegno d’amore, può anche custodire per sempre un paio di fedi nuziali.
Il secondo giro a Parigi è stato diverso: atterrato nel tardo pomeriggio, Gimbo s’è presentato in mascherina. Ha la febbre che comincia a calare un po’ per la cura farmacologica in corso, il rene non restituisce più un dolore lancinante come qualche giorno fa ma la paura di cosa può accadere da qui a mercoledì, quando sono in programma le qualificazioni del salto in alto con chiave di accesso alla finale (sabato 10), c’è eccome.
Tre anni in funzione di un paio di istanti
Vale per Gimbo quello che vale per buona parte degli atleti presenti ai Giochi: ha cancellato o modellato gli ultimi tre anni di vita in funzione di un paio di appuntamenti. Pass per la finale e finale.
Poi un male cane al fianco, maledetto, alla vigilia della partenza. Ha ritardato l’arrivo in Francia ed è corso in ospedale: calcoli, temperatura corporea alta, i brividi.
Il gesso di Rio a Tokyo
Sembra l’ennesimo accanimento di un destino che gli aveva già negato le Olimpiadi di Rio nel 2016: aveva messo il gesso, Gimbo, e – mentre gli omologhi cercavano il salto della vita in quell’Olimpiade – lui postava una foto con tanto di messaggio su gesso: road to Tokyo.
Per questo in Giappone s’è portato il calco di quel gesso, conservato per cinque anni, e l’ha mostrato al mondo una volta ancora, appena dopo la certezza dell’oro. Le prime parole di Tamberi a Parigi sono la conseguenza di una promessa: in pedana a ogni costo.
Stavo meglio qualche giorno fa. Stamattina mi sono svegliato che avevo 38 di febbre, adesso con la cura farmacologica sembra che sta scendendo. Il rene non mi fa più male come due giorni fa, quando ho sentito una fitta veramente lancinante, anche se ho ancora un po’ di fastidio. Speriamo bene.
Dovesse salire lassù, chissà quale diavoleria si inventerà . Sicuro, quel dannato calcolo non è come il gesso e poi sta ancora dentro: allora chissà . Gli vedremo fare qualcosa che somiglierà al suo salto. In alto: più di anima che di salute. Che se hai un fuoco dentro, ha detto Greg, tante cose non ti possono fermare.