Jannik Sinner non si ferma più e continua il suo straordinario percorso di crescita. Agli Australian Open, il tennista azzurro conquista l’accesso ai quarti di finale battendo anche il russo Khachanov e dopo 4 partite deve ancora lasciare per strada un singolo set. Ora sulla sua strada ci sarà il russo Rublev, numero 5 al mondo e impegno di altissimo livello.
- Panatta: “Stanno facendo un lavoro scientifico”
- Bertolucci: “Gli manca solo l’ultimo step”
- Sinner: l’appuntamento con Rublev
Panatta: “Stanno facendo un lavoro scientifico”
Consueto appuntamento per Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nel podcast “La telefonata”, in cui i due ex tennisti azzurri parlano di tennis ma anche di tanto altro. L’ultima però è una puntata che lo stesso Panatta definisce “seria” e le sue parole su Sinner lasciano il segno: “Secondo me quei tre lì più forti devono giocare al 100% e non è detto che lo battano. E’ in palla, sta sereno. Non ha avuto mai un momento di nervosismo, anche fisicamente l’ho visto meglio. Lo vedo più robusto, sta facendo un lavoro scientifico. Mi ha impressionato più oggi che in Coppa Davis e alle Finals. La differenza tra lui e Alcaraz? Io nello spagnolo non ho visto questo miglioramento. Sinner sembra un prodotto di laboratorio ma non lo dico con ironia. Mi sembra che il suo staff lo stia costruendo giorno per giorno per una macchina perfetta”.
Da tempo gli addetti ai lavori hanno puntato l’attenzione proprio sullo staff di Sinner guidato da Cahill e Vagnozzi: “E’ la prima volta che vedo un giocatore allenato in prospettiva, lo stanno allenando proprio per lo slam, per affrontare i 3 su 5. E’ l’unico giocatore che quando lo vedo giocare non vedo come possa perdere. Serve bene, da fondo campo è alla pari con i migliori, a rete è migliorato, il back è meglio di prima”.
Bertolucci: “Gli manca solo l’ultimo step”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Paolo Bertolucci che esalta la solidità di Sinner: “Sta facendo tutte le cose giuste, può arrivare al numero uno. Ma se per caso dovesse fermarsi ad essere il numero due vuol dire che era il massimo raggiungibile. Ha tenuto in mano il match dall’inizio alla fine, anche quei pochi momenti di difficoltà li ha tenuti senza difficoltà. E’ proprio un giocatore solido, per batterlo bisogna giocare un tennis di altissimo livello. Manca l’ultimo step che è quella di giocare i 3 su 5”.
Poi sugli avversari dell’azzurro: “Alcaraz non ha ancora raggiunto un livello medio, va ancora ad alti e bassi, ci sono giornate in cui è ingiocabile, in altre invece va in confusione. A volte non ha capito di dover essere più concreto, cerca più l’applauso del pubblico che il 15”.
Sinner: l’appuntamento con Rublev
Il percorso di Jannik Sinner però deve essere ancora completato, i quarti di finale di uno slam rappresentano un traguardo importante ma non il massimo auspicabile per un atleta che sogna di primeggiare nella sua disciplina. La prossima sfida sarà di quelle davvero durissime per l’azzurro che trova sulla sua strada Rublev. Il russo ha avuto la meglio solo al quinto set su de Minaur e rappresenta, nonostante qualche piccolo problema fisico, un avversaro davvero molto ostico.