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Tennis Australian Open: Zeppieri e Sonego, che peccato! Fanno sudare Norrie e Alcaraz, ma senza lieto fine

Non è fortunata la quinta giornata di gare a Melbourne: salutano sia Zeppieri che Sonego, che escono a testa alta contro Norrie e Alcaraz dopo aver lottato strenuamente.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

È la notte dei rimpianti, quella in cui tutti escono a testa alta, ma senza essere riusciti ad aver ottenuto ciò che avrebbero voluto. Giulio Zeppieri e Lorenzo Sonego però hanno fatto probabilmente quanto di meglio era nelle loro facoltà: hanno fatto tremare Cameron Norrie e Carlos Alcaraz, non proprio due di primo pelo, costringendoli a fare tanta fatica in più rispetto a quanto previsto per raggiungere il terzo turno degli Australian Open. E se il risultato alla fine non ha loro sorriso fino in fondo, di certo prestazioni come queste possono dire tanto in chiave futura. Specie per Zeppieri, che come Cobolli a Melbourne s’è scoperto al livello dei grandi.

Zeppieri, impresa sfiorata: era avanti 2-0 con Norrie

Quando era avanti due set a zero, più d’uno ha pensato che questa potesse essere la notte perfetta per riscrivere la storia della propria carriera. Resterà solo un bel miraggio, ma è stato bello sognare per le oltre tre ore in cui Zeppieri ha tenuto in campo il britannico Norrie. Che se l’è vista bruttissima, costretto ad aumentare sensibilmente i giri del motore per provare a spuntarla in un match che s’era fatto (per lui) decisamente in salita. Il 3-6 6-7 6-2 6-4 6-4 è la risultante di un match nel quale hanno influito anche due fattori: la pioggia, che ha costretto i giocatori a più interruzioni. E soprattutto un problema al flessore destro che ha minato le certezze di Giulio proprio nell’ultima parte di partita.

La pioggia, il problema al flessore, l’epilogo inevitabile

Zeppieri in tutta la carriera aveva disputato un solo match al quinto set, contro Bublik al Roland Garros della passata stagione, riuscendo in quel caso a spuntarla. Col servizio, il giovane tennista romano ha fatto malissimo a Norrie: 29 gli ace mandati a referto, addirittura 13 nel solo secondo set, che peraltro Giulio ha dovuto vincere due volte dopo aver servito sul 5-4 ed essersi fatto brekkare (poi ha chiuso al tiebreak).

Una partita che pareva segnata è cambiata però prepotentemente nel terzo, dove il britannico ha cominciato a variare i colpi, costringendo Zeppieri a una fatica extra non preventivata. Il problema al flessore destro accusato nel quarto ha complicato ulteriormente le cose, così come le percentuali che fatalmente si sono abbassate al servizio. E anche la pioggia ha finito per dare manforte a Norrie, che tra una pausa e l’altra ha saputo sfruttare al meglio i tempi morti.

L’intervento del medico a metà del quarto set e le due palle break non sfruttate all’inizio del quinto hanno finito per togliere al romano le ultime velleità: la resa è onorevole, i rimpianti non se ne andranno via a lungo. Ma forse l’Italia ha trovato un’altra pepita d’oro.

“È stata una battaglia. Norrie è tornato su forte nel terzo, ha l’esperienza per poterti battere a questo livello. Magari la prossima volta farò meglio. Soddisfazione poca. Sono triste, ma non sono deluso. Ho dato tutto, in un match 3 su 5 c’è il tempo per recuperare. Ho faticato a stargli dietro, ho calato al servizio, ho messo meno prime. Avevo un affaticamento, ma niente alibi”.

Sonego ammirevole contro un Alcaraz in gran spolvero

Ha fatto sudare eccome il numero 2 del mondo Lorenzo Sonego, che contro Alcaraz ha mostrato lampi di classe assoluta, oltre che doti di resilienza di indubbia fattura. Alla fine il murciano il suo l’ha fatto appieno, prendendosi la vittoria in 4 set, ma vedendosi costretto ad alzare il livello del proprio gioco per evitare guai peggiori.

Una prova convincente per Alcaraz, ma anche per Sonego, che ha dovuto giocare praticamente ogni punto come se fosse l’ultimo per provare ad arginare lo strapotere fisico dello spagnolo. Che nel primo set s’è fatto bastare un break, guidando col pilota automatico un incontro che nel secondo ha visto Sonny resistere senza battere ciglia fino ad arrivare a giocare un tiebreak che ha rasentato la perfezione, utile per ristabilire la parità e far scattare più di una spia rossa nella testa di Carlitos.

Sonny ha alzato il livello: ora avanti con più fiducia

Che sia nel terzo che nel quarto parziale ha il merito di trovare il break in apertura, costringendo Lorenzo a una partita tutta di rimonta. Non è un dettaglio di poco conto: le energie da spendere così sono molteplicate, ma se il terzo se ne va senza troppe possibilità di risposta, nel quarto il torinese trova la forza per spedire la sfida al tiebreak, sperando di emulare quanto fatto egregiamente nel secondo set.

Stavolta però Alcaraz non si fa sorprendere: scatta sul 3-0, poi sale sul 6-2, garantendosi palle match a profusione per evitare guai peggiori (chiude al secondo). Finisce 6-4 6-7 6-4 7-6, con Sonego che dimostra di aver ricominciato a giocare con tutta un’altra testa. E forse la top 30 mondiale non è più così lontana.

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