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Tennis, Becker scatenato: dal ritorno di Nadal allo scontro con Kyrgios. Ce n'è anche per Djokovic

La leggenda del tennis Becker ha parlato a lungo del prossimo ritorno in campo di Nadal, di Djokovic che non da cenni di cedimento e della polemica avuta con Kyrgios

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

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In una puntata del podcast Das Gelbe vom Ball di Eurosport Germania, Boris Becker ha parlato di vari argomenti, a partire dall’imminente ritorno di Rafael Nadal e delle sue aspettative, dell’immortale Novak Djokovic e della polemica social avuta qualche giorno fa con Nick Kyrgios.

Bisogna credere a Nadal

Dopo quasi un anno di assenza, Rafael Nadal è pronto a tornare in campo a Brisbane per il primo torneo ATP della stagione, per poi scendere in campo all’Australian Open. Questa l’opinione di Boris Becker su quali possano essere le aspettative sul ritorno in campo del Re della Terra Rossa: “Tornare da un infortunio è sempre difficile, anche per le aspettative, che sono molto alte se si parla di Nadal, vincitore di 22 slam. Nadal ha già conquistato tutto in più occasioni. Le sue aspettative sono alte anche se non lo ammetterà apertamente, è troppo sveglio. In Australia non credo che le sue aspettative siano alle stelle: già vincere qualche partita sarebbe positivo per lui. Successivamente si focalizzerà sui tornei sulla terra rossa. Scenderà in campo a Montecarlo, Barcellona, Madrid e forse anche a Roma per essere al 100% al Roland Garros. Ma non sgioca da un anno e per ritrovare la sua leggendaria forma è consapevole che dovrà sudarsela giocando partite vere, nel circuito maschile funziona così.

L’attuale allenatore di Holer Rune ha poi continuato affermando: “Non scommetterei mai contro Nadal su un campo da tennis, è uno dei migliori di sempre. Due anni fa è stato fuori a lungo e quando è tornato nessuno pensava potesse farcela di nuovo. E poi che è successo? Ha vinto l’Australian Open. Nulla è impossibile con Nadal. Fin quando penserà di avere una chance, dovremo credergli”

Djokovic senza limiti

Becker ha parlato anche di Novak Djokovic, allenato dal tedesco tra il 2013 e il 2016, che, nonostante le 36 candeline spente quest’anno, continua a dominare il circuito e a riscrivere la storia di questo sport a suon di record: “Cosa dire di Novak, a 36 anni uno non dovrebbe giocare a tennis in questo modo. Quando si stancherà? Quando verrà meno questa motivazione? Quando verrà raggiunto dalla nuova generazione? Al momento Novak è ancora il n°1 assoluto nel circuito. Ha conquistato 3 slam su 4 perdendo solo in quella favolosa finale di Wimbledon con Alcaraz, a mio parere la miglior partita dell’anno. Con tutto il rispetto per tutti gli altri vincitori, Djokovic-Alcaraz è stata fuori dal mondo. Con tutto il rispetto anche per tutti gli altri sport, credo sia stato il meglio in assoluto. Quindi la domanda è sempre la stessa: quanto a lungo resisterà su questo livello? Per quanto tempo reggerà? Compirà 37 anni a maggio. Alcaraz e soci avranno un anno in più di esperienza. La speranza per il tennis è che Djokovic rimanga questo e che i più giovani si avvicinino al suo livello.

“Sono convinto che Djokovic possa conquistare uno o due Slam, ma anche che Alcaraz e gli altri gli renderanno la vita sempre più difficile. Mi auguro che questa nuova rivalità tra il tennista di maggior successo di tutti i tempi e gli altri continui a lungo, affinché gli appassionati di tennis possano continuare a goderne”.

Becker torna sulla polemica con Kyrgios

Becker è tornato anche sulla polemica avuta a distanza con Nick Kygrios, che si era lanciato in un confronto generazionale tra i campioni di un tempo e quelli di oggi, dicendo come a suo parere nessuno avrebbe avuto una chance contro Djokovic: “Viviamo in una democrazia. Ognuno può pensarla come gli pare. Serve però avere rispetto per il passato e ringraziare per l’esistenza dei vecchi professionisti, perché senza di loro il tennis non ci sarebbe più. Guardiamo in Australia. Rod Laver, Ken Roswall, John Newcombe, Ken Roach: i grandi campioni australiani. Ma anche Patrick Rafter e Lleyton Hewitt. Sono stati tutti n°1, conquistavamo gli Slam. Andando più avanti agli anni ’70 nomino: John McEnroe, Jimmy Connors, Bjorn Borg. Successivamente è arrivato Ivan Lendl. Hanno reso popolare lo sport, lo hanno reso televisivo. Oggi ci godiamo il risultato. Non ci sono mai stati così tanti soldi a livello di montepremi dei tornei. Non c’è mai stata così tanta pubblicità come oggi. Per questo bisogna ringraziare le leggende. Ne ho fatto parte anch’io negli anni ’80 insieme a Edberg, Wilander. Poi negli anni ’90 Agassi, Sampras. Queste leggende hanno permesso a Nick Kyrgios di non scendere in campo e fare comunque soldi

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