Carlos Alcaraz si qualifica per la semifinale di Cincinnati battendo ai quarti l’australiano Max Purcell per due set a uno. Lo spagnolo la chiude in rimonta: 4-6, 6-3, 6-4. A separarlo dalla finale dell’Ohio, ora, solo Hubert Hurkacz che ha liquidato Alexei Popyrin in 1h19′: 2-0 (6-1, 7-6).
Parte male. O si smarrisce a metà
Purcell in doppio è un’altra cosa
Carlito non è sempre sul pezzo
Nulla di tutto ciò potrebbe giustificare un testa a testa con un Carlito sul pezzo. Ma Carlito sul pezzo non c’è ancora: continua a scherzare col fuoco, concedersi pause inattese, mettersi nella condizione di dover recuperare gli errori.
Continuare a essere un diesel
Stavolta il match ha dovuto riprenderlo con la stessa rincorsa che anche altre volte s’è resa necessaria. Il primo set lo butta via: una palla break a testa, Alcaraz la fallisce e Max no. Tutto qui: il 6-4 è manifesto che ritrae lo spagnolo sottotono, al minimo sindacale e l’australiano che gli tiene testa.
Non è un male in assoluto, per Alcaraz, continuare a essere diesel: è anche parte di una conformazione, di valori assoluti che crescono alla distanza. Il limite sta nel fatto che sprecare sempre energie in sovradosaggio, anche quando diventa opportuno stiparle, a lungo andare rischia di costargli un prezzo.
Alcaraz se ne va quando decide lui
Che stia diventando un’indole lo si capisce in fretta: entra nei meandri della sofferenza e ci sguazza alla grande, ha bisogno di uno schiaffo per reagire. Il secondo e il terzo set non sono mai in discussone: sebbene Purcell provi a starli a ruota, Carlos se ne va quando lo decide lui.
Secondo gioco del secondo set: una palla break, basta e avanza. La rimonta è scritta: si archivia in 6-3 con il numero 1 del ranking che si aggrappa al servizio e rende tutto lineare.
Il terzo set finisce 6-4 ma è paradossalmente più complicato di come lascia intendere il punteggio: Carlos brekka subito al primo gioco, spreca quattro palle break nel terzo e lo perde; poi si sfalda per 6’, il tempo di farsi brekkare a sua volta.
Infine cannibalizza gli ultimi due giochi. Strappa il servizio a Purcell per il 5-4, cancella la palla break dell’australiano appena prima di chiudere al settimo servizio del game.
Hubert Hurkacz e la statistica del tie break
Ora il polacco Hubert Hurkacz in semi, uno che sta crescendo gara dopo gara: ha lasciato un set a Kokkinakis all’esordio e uno a Coric nel secondo turno, poi Tsitsipas e Popyrin non lo hanno praticamente visto.
L’ultimo precedente tra i due riasale a Toronto: Carlos in rimonta. Ancora prima, Miami: sempre Alcaraz, stavolta in due set. Il dettaglio per scandagliare, però, è questo: due match e cinque set complessivi nei precedenti tra i due. Quattro di quei cinque set si sono consumati al tie break. La sensazione è che nemmeno stavolta, per Carlito, sarà un match rapido e indolore.