Quale Italia contro l’Olanda? Lecita è la domanda, perché di certezze al momento ve ne sono poche. Anzi, sostanzialmente soltanto una: la presenza in uno dei due singolari di Jannik Sinner, che proverà a spingere i compagni verso un’impresa di cui l’Italia va in cerca da 47 anni, da quando cioè a Santiago del Cile “la squadra” di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli (con Pietrangeli capitano) riportò a casa l’insalatiera più ambita del tennis mondiale. Ma le altre scelte di capitan Volandri sono tutte da vagliare e lasciano spazio a un po’ di incertezza, che se ci fosse stato Matteo Berrettini non sarebbe stata tale.
- I "dolori" dei due Lorenzo: Musetti e Sonego a rischio
- La variabile Arnaldi: l'eroe di Bologna ci crede
- Il dilemma del doppio: Bolelli unica certezza
I “dolori” dei due Lorenzo: Musetti e Sonego a rischio
L’assenza del romano apre la porta a diverse opzioni. Perché c’è da scegliere un secondo singolarista, e mai come stavolta l’incertezza regna sovrana. Sulla carta chi ha la classifica migliore è Lorenzo Musetti, numero 27 ATP, che pure negli ultimi due mesi ne ha imbroccate veramente poche: nelle ultime 10 partite il carrarino è uscito sconfitto in ben 7 occasioni, mostrando peraltro di non essere mai troppo a suoi agio sui campi veloci indoor, cosa peraltro abbastanza risaputa.
Per questo Lorenzo Sonego, sebbene attuale numero 47 nel ranking, sembra avere più chance di poter scendere in campo. Ma anche in questo caso, la preoccupazione è legata a qualche passaggio a vuoto di troppo: l’ultimo match disputato a Metz, contro Fognini, ha visto il torinese uscire battuto con appena tre game conquistati, e con la sensazione di una tenuta mentale davvero troppo fragile.
Vero è che in Davis quel che accade nel circuito spesso resta chiuso in un cassetto, perché nessuna competizione consente di assistere a tanti upset come la coppa che da quasi 125 anni appassionati stuoli di tifosi in tutto il mondo, ma le indicazioni arrivate non sono propriamente delle migliori.
La variabile Arnaldi: l’eroe di Bologna ci crede
La terza carta è forse quella che più di tutte stuzzica Volandri. Perché Matteo Arnaldi è stata la rivelazione di questa seconda parte di stagione, certamente il tennista italiano che ha fatto meglio, nel 2023, dopo Sinner. E le due vittorie ottenute nei singolari disputati a Bologna in qualche modo l’hanno lanciato anche come prospetto da Davis.
Il ligure non gioca una partita da un mese, da quando è uscito a Vienna, battuto da Rublev, e in queste settimane ha lavorato per affinare la preparazione in vista della Final Eight di Malaga. Non ha l’esperienza degli altri 4 compagni, ma ha forse l’energia e la spensieratezza di chi sente di essere stato invitato al gran ballo, e che di ballare adesso non ne vuol sapere di smettere. Forse è a lui che Volandri pensa per completare il quadro dei singolaristi: con i due Lorenzo che per motivi differenti non sembrano offrire tutte le necessarie garanzie, azzardare la presenza di Arnaldi non è un’eresia.
Il dilemma del doppio: Bolelli unica certezza
C’è poi la questione doppio, che riflette un po’ l’assenza di Fabio Fognini, che magari in un contesto come questo avrebbe fatto veramente comodo. Simone Bolelli è una carta quasi obbligata: avrebbe potuto far coppia proprio con Fognini, come tante volte gli è capitato di fare non soltanto in Davis ma anche nel circuito, probabilmente la farà con Sinner, che rimane il principale indiziato a giocare con “Chicco”.
Il motivo è presto detto: Jannik è cresciuto tantissimo al servizio ed è affidabile in risposta, cosa che permette a un ottimo singolarista di essere assai performante anche in doppio. Il problema sarà la gestione delle energie: spremere troppo Sinner, già reduce da una settimana che intensa è dir poco, potrebbe non essere una buona idea.
Ma se il doppio contro l’Olanda si rivelerà decisivo (e parimenti potrebbe accadere con la Serbia, che in singolare schiera Djokovic…), difficilmente Volandri rinuncerà al numero uno del tennis azzurro. Certo, gli olandesi in doppio fanno abbastanza paura: Wesley Koolhof era numero uno al mondo fino a un anno fa e ha esperienza e qualità per far male a chiunque.