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Tennis, Panatta sta con Sinner. Che intanto alle ATP Finals evita Medvedev nel girone

Adriano Panatta si schiera dalla parte di Sinner dopo che quest'ultimo s'è ritirato dal torneo di Parigi-Bercy: "Non si può giocare a tennis alle 2.30 di notte".

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Stanno tutti dalla parte di Sinner, compreso Adriano Panatta. Tanto che adesso qualcuno dalle parti di Parigi-Bercy comincia ad avere paura. Perché l’Arabia ha bussato alle porte dell’ATP, desiderosa di ricevere in dote un bel torneo Masters 1000 per legittimare nell’alveo della racchetta mondiale la propria presenza (dicesi sportwashing, un’operazione che attraverso lo sport aiuta a “ripulire” un po’ la faccia di un paese altrimenti non così impeccabile sotto molteplici punti di vista, diritti umani in primis).

Se gli organizzatori del torneo parigino rischiano di scavarsi la fossa, però, possono prendersela soltanto con se stessi. Perché la decisione di spingere McDonald e Sinner a giocare fino alle 2.37 di notte rischia di rivelarsi alla stregua di un boomerang, con tantissimi addetti ai lavori che hanno speso parole al vetriolo per la scelta di far disputare un match addirittura dopo la mezzanotte.

Tanto che nessuno se l’è sentita di criticare la scelta di Sinner di ritirarsi dal torneo, giudicando troppo poche le 15 ore scarse di intervallo tra la fine del match di primo turno e l’ottavo di finale contro Alex de Minaur.

Panatta: “Ha fatto benissimo Sinner a ritirarsi”

L’ultimo a spendere parole di comprensione nei confronti del giocatore altoatesino è stato Adriano Panatta. Che ha espresso solidarietà e pieno sostegno nei confronti del rosso di San Candido, condividendo appieno la decisione di ritirarsi dal torneo parigino.

“Ha fatto bene Sinner a fare quello che ha fatto. Non si può chiedere di giocare fin oltre le 2.30 di notte, non è una cosa che si può tollerare a nessun livello. Le regole debbono cambiare perché peraltro non è la prima volta che succede una cosa simile. Sono orari che non esistono perché sbilanciano il metabolismo e costringono i giocatori a prendersi dei rischi senza senso. Diciamocela tutta: le 2.30 di notte non sono un orario consono a una partita di tennis, specialmente di un torneo così importante e prestigioso”,

ha sentenziato il vincitore del Roland Garros 1976, in qualche modo legato a vita alla capitale parigina.

Sinner, poco sostegno dai colleghi, più dai talent

Quanto accaduto a Parigi-Bercy ha indubbiamente scandalizzato buona parte dell’opinione pubblica legata al tennis, benché non sono stati molti i colleghi che hanno manifestato solidarietà nei confronti dei due giocatori costretto a tirare fino a tarda notte pur di concludere il loro match.

Oltre a Casper Ruud, il primo a farsi sentire via social, sono stati Stanislav Wawrinka, Hubert Hurckacz, Vasek Pospisil (che è anche portavoce del sindacato dei giocatori creato assieme a Djokovic) e Diego Schwartzmann quelli che hanno rivolto un pensiero di sostegno all’altoatesino, mentre molti altri giocatori (magari distratti dai rispettivi impegni) hanno preferito far parlare altri.

Il coro di sdegno si è elevato semmai dai tanti talent (quindi opinionisti ed ex giocatori) che hanno rimarcato l’inadeguatezza dlel’organizzazione parigina. Che come detto dovrà ora guardarsi le spalle dall’assalto del Medio Oriente, benché dal 2025 il torneo di Parigi-Bercy è pronto a traslocare in una nuova arena da 40.000 posti (la più grande d’Europa) a Nanterre. Il declassamento a torneo 500 è però incombente, anche se nessuno vuol sbilanciarsi prima del tempo.

Atp Finals, i possibili incroci: evitato Medvedev nel group stage

Sinner intanto ha già lasciato la capitale francese, pronto a mettere nel mirino le Nitto ATP Finals in programma la prossima settimana. E intanto una certezza è arrivata proprio in virtù del successo ottenuto contro McDonald: Jannik avrà la certezza di presentarsi a Torino da numero 4 del mondo, e pertanto eviterà di scontrarsi nel suo girone eliminatorio con Medvedev, che resterà alla 3 e automaticamente finirà nell’altro raggruppamento.

Sinner pescherà giocoforza uno tra Djokovic e Alcaraz, mentre sui restanti due avversari bisognerà capire prima come evolverà il tabellone di Parigi-Bercy. Di sicuro Rublev e Tsitsipas saranno qualificati al group stage, e con loro un altro paio di giocatori tra Zverev, Rune e de Minaur. Al massimo potrà ambire a prima riserva Hurkacz, mentre Fritz non potrà salire più che in decima posizione (quindi seconda riserva).

Sinner vanta già una presenza alle ATP Finals, quella del 2021: subentrò da prima riserva a Matteo Berrettini, che s’infortunò al debutto contro Zverev. Venne battuto in due set da Medvedev, ma vinse il secondo match (seppur fosse già eliminato) contro Hurkacz. Adesso però sarà tutta un’altra storia. Almeno si spera.

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