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Tennis, Sinner: ufficiale il ritiro da Parigi-Bercy, niente ottavi dopo il match finito quasi alle 3

Ha chiuso il match contro McDonald alle 2.37 e oggi doveva rigiocare alle 17: Sinner si è ritirato dal Masters 1000 di Parigi-Bercy in polemica con gli organizzatori.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Doveva cominciare alle 20.30, secondo le previsioni utopistiche degli organizzatori che l’avevano messo in programmazione appena un’ora dopo l’inizio della partita tra Dominic Thiem e Holger Rune. Sesto incontro del giorno sul centrale di Parigi-Bercy, ultimo tassello di un calendario fittissimo, che prevedeva ben sei incontri. E invece, come logica lasciava intendere sin dall’inizio,il match tra Jannik Sinner e Mackenzie McDonald non è cominciato alle 20.30, ma quattro ore dopo. Oltre venti minuti dopo la mezzanotte. Ed essendosi protratto per due ore e sedici minuti, si è chiuso alle 2.37. Quasi alle 3 del mattino. Un notturno, più che un match serale. Anzi, quasi un mattutino.

Per questo motivo, vista l’enorme faticaccia nel cuore della notte, Sinner ha ufficializzato il forfait per la sfida degli ottavi in programma nel pomeriggio contro De Minaur. Che non si disputerà. Gli organizzatori, come se nulla fosse accaduto, l’avevano messo in programmazione alle 17. Ma la sfida tra l’altoatesino e l’australiano non si disputerà. Jannik si è ufficialmente ritirato poco dopo le 14, a meno di tre ore dal match. Forse, subito dopo essersi svegliato. “Ora forse qualcuno aprirà gli occhi”, il commento di Paolo Bertolucci all’Adnkronos.

Sinner si ritira: i messaggi social

Questo il doppio messaggio di Sinner su X/Twitter:

Sono dispiaciuto di annunciare che mi ritiro della partita di oggi a Bercy. Ho finito il match quando erano quasi le 3 del mattino e sono andato a letto solo qualche ora più tardi. Avevo meno di 12 ore per riposarmi e preparare la prossima partita. Devo prendere la decisione giusta per la mia salute e il mio corpo. Le settimane a venire con le ATP Finals in casa e la Coppa Davis saranno importantissime, ora mi concentro sulla preparazione di questi importanti eventi. Ci vediamo a Torino! Forza!

La maratona notturna di Sinner contro McDonald

Jannik aveva vinto in rimonta, aveva superato McDonald dopo aver perso il primo set al tie-break e dopo aver rischiato grosso nel secondo, vinto solo al termine di una una maratona di dodici giochi, sul 7-5. Fortuna ha voluto che nel terzo set lo statunitense sia praticamente evaporato, con Sinner che ha potuto chiudere abbastanza agevolmente sul 6-1, evitando il protrarsi di partita e fatiche. La principale? Mantenere gli occhi svegli per il sonno. Va bene che Parigi è la città delle luci, ma Bercy non affaccia sulla Tour Eiffel, o sull’Arc de triomphe.

Jannik contro De Minaur dopo appena 14 ore?

Il paradosso è che oggi Sinner rigioca di nuovo. O meglio, doveva. Già, perché il suo era l’ultimo dei sedicesimi e oggi il calendario impone giocare tutti gli ottavi. Domani, venerdì, sono infatti in programma i quarti di finale, sabato le semifinali e domenica la finale. Un tour de force senza soste. Ci sarebbero tre campi su cui distribuire gli incontri, ma ovviamente gli organizzatori vendono più biglietti per la sessione serale, dove sono concentrati più incontri. Non hanno interesse a dividerli su più campi, col rischio poi che vengano acquistati da un numero minore di persone. Già nei primi giorni del torneo c’erano state polemiche per un match tra Thiem e Wawrinka chiuso intorno alle due e mezza. Ma si sono esaurite presto.

La minaccia di Sinner: “Non se se rigioco subito”

Sinner ha sollevato un altro caso. Subito dopo la fine della partita ha minacciato:

Sinceramente non so se giocherò gli ottavi di finale. Vedremo come mi sento domani.

E la decisione poi è arrivata. Niente ottavi. Con polemiche annesse. Sinner c’è rimasto male per la mancanza di rispetto degli organizzatori parigini. Ma quello dei tornei compressi all’inverosimile, degli incontri giocati a orari impossibili è un problema sempre più frequente nel tennis attuale. Che si abbina ad altri storici ‘bug’: la cronica mancanza di certezze sull’orario d’inizio delle partite, che si unisce – nei tornei all’aperto – alla possibilità (in molti casi la sicurezza) di rinvii e sospensioni per pioggia, vento o oscurità.

Bercy ha uno splendido palazzetto al chiuso e tre campi omologati per giocare. Si sperava che – almeno stavolta – tutto potesse andare liscio, rispettando tennisti, spettatori e anche il pubblico da casa. E invece non è stato così. Qualcosa però bisogna fare per evitare nuove polemiche: le Finals non sono lontane.

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