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Tennis, Sinner a Rotterdam va per la storia: "Le critiche? Non puoi accontentare tutti..."

Jannik Sinner ha parlato nella conferenza stampa di apertura dell'ABN Amro 500 di Rotterdam, dove in caso di vittoria scavalcherebbe Medvedev alla numro 3

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’era chi avrebbe voluto vederlo a Sanremo e chi ha gioito (e poi tirato un sospiro di sollievo, visto il trash dilagante) dopo aver saputo che l’invito era stato rifiutato. Ma tutti su una cosa sono concordi: vedere Jannik Sinner di nuovo vincente anche nella prima tappa europea del suo 2024, con Rotterdam che da lunedì mattina è pronto a spalancargli le porte nell’ABN Amro 500, dove la posta in gioco sarà altissima. Perché dovesse incassare il gettone pieno (quindi vincere il torneo), lunedì 19 febbraio Jannik diventerebbe il primo tennista italiano di tutti i tempi ad occupare la posizione numero 3 del ranking ATP.

Van de Zandschulp, come a Melbourne. “Ma stavolta sarà diverso”

A chi crede nella cabala, certo avrà fatto piacere l’accoppiamento al primo turno con Botic van de Zandschulp, ovvero lo stesso rivale che Sinner ha affrontato al debutto agli Australian Open un mese fa. Per qualcuno, un segno premonitore: visto che la vita è fatta di ciclicità, ritrovarselo nuovamente davanti potrebbe ispirare Jannik e spingerlo a iniziare una nuova cavalcata.

“In verità è un accoppiamento che avrei evitato volentieri. Intanto perché Botic è un avversario tosto e molto difficile da affrontare, e poi perché stavolta si gioca a casa sua, e tutto il palazzo sarà pronto a sostenerlo dal primo all’ultimo scambio. Mi concentrerò bene su questa sfida, senza guardare cosa ci sarà dopo, perché non ha molto senso fare calcoli quando c’è ancora una partita da giocare”. Probabilmente programmata per mercoledì, e non lunedì come qualcuno aveva profetizzato nei giorni scorsi.

“Le critiche di Davis? Non ho ripetuto l’errore del 2022”

Nella conferenza stampa che anticipa il via ufficiale del torneo, il vincitore di Melbourne ha toccato molti argomenti. Uno su tutti ha trovato largo spazio nel dibattito con la platea e ha riguardato un tema sempre delicato, quello riferito alle critiche. “Che sempre ci sono e sempre ci saranno. Non è possibile fare contenti tutti quelli che si hanno davanti. Serve la giusta mentalità per affrontare determinati discorsi, e capire sempre qual è la cosa migliore da fare per se stessi”.

Assurdo è semmai il fatto che, a distanza di 5 mesi, si parli ancora del rifiuto di unirsi al gruppo azzurro di Davis Cup nella fase a gironi a Bologna. “Nel 2022, dopo aver perso agli US Open in cinque set contro Alcaraz, giocai la Davis senza essere al 100%, perdendo contro Ymer.

Quando la cosa si è riproposta lo scorso settembre, assieme ai componenti dello staff abbiamo convenuto che fosse meglio non ripetere quell’errore, dal momento che ero uscito stanco dalla trasferta nordamericana. E ho lasciato che potessero giocare gli altri, che erano più pronti e riposati. La cosa mi avrebbe permesso di arrivare più preparato al finale di stagione, e tutto sommato credo che si sia rivelata giusta, tanto sul piano personale, quanto a livello di squadra”.

La variabile indoor, la scelta sullo staff “ristretto”

Tornando a Rotterdam, l’assenza di Medvedev (che lo scorso anno lo batté in finale) è un incentivo a provare a spingersi fino in fondo con la voglia di regalarsi un’altra scalata al vertice del ranking. “Il torneo sarà come sempre duro e selettivo. Già esordire con van de Zandschulp sarà complicato: rispetto a Melbourne giocheremo indoor, che è una cosa totalmente differente rispetto alle gare disputate all’aperto, e in più questa superficie è più veloce rispetto a quella australiana. Mi aspetto una partita dove le percentuali al servizio potranno rivelarsi determinanti”.

Sinner nell’occasione non sarà accompagnato dallo staff al completo: Cahill e Ferrara (il preparatore atletico) mi raggiungeranno direttamente a Indian Wells tra poco più di tre settimane. Ho con me Vagnozzi e Naldi (il fisioterapista): ogni tanto mi piace essere in un torneo con un team ristretto, perché hai modo di parlare di più quando sei a tavola o giochi a carte”. In fondo basta far tornare i conti, e su quello Sinner ha già dimostrato di essere piuttosto allineato…

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