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Tennis, US Open 2023 i favoriti e gli italiani in gara. Alcaraz e Djokovic davanti a tutti; Sinner, quante chances?

Sinner può impensierire Alcaraz e Djokovic per il titolo? Quali sono le aspettative degli altri italiani? Ecco cosa aspettarsi dagli US Open 2023

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Matteo Morace

Matteo Morace

Live Sport Specialist

La multimedialità quale approccio personale e professionale. Ama raccontare lo sport focalizzando ogni attenzione sul tempo reale: la verità della dirette non sono opinioni ma fatti

Lunedì 28 agosto inizierà ufficialmente la 143° edizione degli US Open, ultimo appuntamento slam dell’anno. Dalle possibilità di Carlos Alcaraz di confermarsi campione, all’obiettivo 24° slam di Novak Djokovic, passando per le chance di Jannik Sinner e degli altri protagonisti azzurri presenti in tabellone. Cosa aspettarsi dal torneo più imprevedibile del Grande Slam?

Carlos Alcaraz

Forse il principale favorito alla vittoria finale. Carlitos arriva in grande forma da campione in carica e n°1 al mondo allo US Open, lo slam che più di tutti esalta le caratteristiche offensive e atletiche del prodigio murciano. Non a caso alla sua prima partecipazione a New York nel 2021 raggiunse i primi quarti di un torneo del Grande Slam e ottenne la prima vittoria contro un top 10 battendo Stefanos Tsitsipas al 3° turno in cinque epici set, mostrando al mondo intero il suo enorme potenziale.

La sua più grande insidia è rappresentata dal tabellone complicato nel quale è stato inserito. Alcaraz infatti, a meno di sorprese, dovrebbe vedersela ai quarti con Jannik Sinner, remake del match spettacolare della passata edizione, in semifinale con Daniil Medvedev, campione nel 2021, e nell’atto conclusivo con Djokovic. L’allievo di Juan Carlos Ferrero trionfando diventerebbe il primo tennista a confermarsi campione dalla striscia record di cinque titoli consecutivi conquistati da Roger Federer tra il 2004 e il 2008.

Novak Djokovic

L’altro grande favorito alla vittoria finale è il solito e infinito Nole, reduce dal trionfo a Cincinnati proprio contro Alcaraz. Lo US Open è però anche lo slam che ha regalato più delusioni a Djokovic, che qui ha vinto in tre occasioni, l’ultima volta nel 2018, e raccolto ben sei sconfitte nell’atto conclusivo, compresa la cocente finale del 2021 (sua ultima partecipazione) contro Medvedev che gli impedì di realizzare il Grande Slam.

A Cincinnati Djokovic ha messo in mostra una condizione strepitosa e ha la fortuna di trovarsi nella metà di tabellone più favorevole dove nessuno dovrebbe poter creare particolari problemi al n°2 ATP. Nole infatti dovrebbe affrontare uno tra Tsitsipas e Fritz (nessuno dei due ha mai superato il 3° turno a New York) ai quarti, poi uno tra Rune, che potrebbe rappresentare lo scoglio più arduo da superare, Ruud e Tiafoe, rispettivamente finalista e semifinalista della passata edizione, in semifinale e poi finale per il record dei 24 slam contro il rivale di oggi, Alcaraz.

Daniil Medvedev

Parte più indietro rispetto ai primi due ma non si può certamente escludere dai favoriti colui che nel 2021 trionfò in finale infrangendo i sogni di gloria di Djokovic. Nonostante sia reduce da due Master 1000 deludenti, il buon rapporto di Daniil con il cemento e con Flushing Meadows, dove raggiunse la prima finale slam nel 2019 e poi ottenne il primo (e finora unico) trionfo a questo livello nel 2021, lo rendono uno dei tennisti più temibili in tabellone.

Jannik Sinner

Non un vero e proprio favorito, ma forse l’outsider più accreditato alla vittoria. Lo US Open è lo slam che di norma regala più sorprese e quello dove il n°1 d’Italia si può esaltare maggiormente. Considerando anche la recente conquista del primo Big Title, Sinner potrebbe essere pronto al grande salto di qualità.

Per trionfare Jannik, che sarà testa di serie n°6, dovrà essere protagonista di un percorso perfetto, visto che sulla sua strada potrebbe incontrare uno Zverev ormai pienamente recuperato agli ottavi, Alcaraz ai quarti, la bestia nera Medvedev in semifinale e in finale Djokovic, altro avversario che non è mai riuscito a battere. Il percorso è dei più complicati che ci si possa immaginare, ma potrebbe anche fornire quella carica necessaria per arrivare fino in fondo.

Lorenzo Musetti

il Muso è l’unico italiano oltre a Sinner a essere testa di serie (n°18) e il suo obiettivo minimo dovrebbe essere ripetere quanto fatto l’anno scorso, ovvero raggiungere il 3° turno, ma potrebbe anche sorprendere e spingersi fino ai quarti di finale – dove eventualmente si troverebbe ad affrontare Nole – visti i progressi messi in mostra sulla superficie e il fatto che sia Frtiz, teorico avversario al 3°T, sia Tsitsipas, eventuali ottavi di finale, non hanno mai avuto un ottimo rapporto con lo slam statunitense.

Matteo Berrettini

Non il miglior periodo di forma per Matteo, che dopo i progressi messi in mostra a Wimbledon ha fatto un paio di passi indietro nei due Master 1000 che hanno preceduto gli US Open. Rimane però da tenere in considerazione l’ottimo rapporto del tennista romano con i tornei dello Slam, dove spesso si esalta. Per questo motivo il suo obiettivo potrebbe essere quello di arrivare almeno al 3° turno dove affronterebbe Rublev e provare magari a superare anche gli ottavi di finale, dove l’avversario più probabile sembra essere Hurkacz. Difficile possa superare i quarti dove si troverebbe contrapposto a Medvedev.

Lorenzo Sonego

Poche possibilità per Sonny di migliore il 2° turno raggiunto nel 2018 e nel 2019, visto che in caso di vittoria contro il qualificato Nicolas Moreno de Alboran si troverebbe (si spera) contrapposto a Sinner, in un derby che potrebbe essere altamente spettacolare, ma con l’altoatesino nettamente favorito.

Gli altri azzurri

Difficile che, dopo aver superato le qualificazioni, Stefano Travaglia riesca a battere anche la testa di serie n°14 Tommy Paul e raggiungere per la seconda volta in carriera il secondo turno allo US Open. Anche per quanto riguarda Marco Cecchinato è complicato immaginare che possa fare strada nel torneo. Roman Safiullin si trova certamente più a suo agio sul cemento in confronto al tennista palermitano, che, escluso il Roland Garros, non ha mai superato il 1° turno di uno slam.

Chi potrebbe sorprendere è Matteo Arnaldi. Il tennista sanremese, all’esordio allo US Open, è cresciuto tantissimo in questo 2023 e parte alla pari contro Jason Kubler. Anche nei turni successivi non si troverebbe di fronte ad avversari insormontabili. Per quanto partirebbe da sfavorito, non è utopico immaginare una sua vittoria su Tallon Griekspoor (o Arthur Fils) e poi su Cameron Norrie, che è reduce da tre sconfitte consecutive al primo turno. Impossibile che il suo percorso possa andare oltre gli ottavi contro Alcaraz.

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