Dopo il sollievo del primo giro di tamponi, tutti negativi, la seconda tornata ha fatto riscattare l’allarme in casa Napoli. Sono due le positività al Coronavirus riscontrate, quella di Piotr Zielinski e quella di un componente dello staff. Il tutto a poche ore dalla partita contro la Juventus, in programma per domenica sera, posticipo della terza giornata di campionato, l’ultima prima della sosta per gli impegni delle Nazionali.
La partita si giocherà ovviamente a porte chiuse, ma il timore che i contagi da Covid-19 si diffondano senza controllo è tanto dopo il caso delle quasi 20 positività in casa Genoa.
Per questo la regolare disputa della partita del San Paolo è in dubbio. Ma se in casa Napoli si valuta con favore l’ipotesi di un rinvio, sul fronte Juventus l’opinione è opposta.
Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, infatti, il presidente del club azzurro, Aurelio De Laurentiis, avrebbe contattato direttamente il collega bianconero Andrea Agnelli per sondare il terreno in casa Juventus sulla possibilità di rinviare precauzionalmente la partita.
Il timore che Zielinski abbia contagiato altri giocatori è forte perché i tempi di incubazione del virus potrebbero essere più lunghi rispetto ai pochi giorni che separano la notizia della positività dalla partitissima del San Paolo.
Agnelli ha però detto no: la Juventus vuole giocare, ovviamente nel rispetto delle regole e della sicurezza, ma non valuta l’ipotesi del rinvio allo stato attuale delle cose. De Laurentiis ha anche provato a far notare ad Agnelli gli eventuali rischi legati ai prossimi impegni dei bianconeri in Champions League, ma la situazione non è cambiata e magari proprio il calendario fittissimo fino alla fine del 2020 spinge i campioni d’Italia sullo slittamento della partita.
Dal punto di vista regolamentare, in base al protocollo stilato la gara potrebbe venire rinviata, comunque non automaticamente, ma su proposta del Napoli che potrebbe sfruttare il cosiddetto “bonus”, solo qualora si registrino altre nove positività.
La regola adottata dalla Lega Serie A prevede infatti che “sarà disputata qualunque gara in calendario purché un club abbia almeno 13 calciatori disponibili (di cui almeno un portiere) della lista consegnata in Lega”, fatta salva la possiblità una tantum per ciascun club di giocarsi il ‘bonus’.
De Laurentiis avrebbe provato a contattare le autorità sanitarie per capire se un gruppo comunque ‘a rischio’ potesse trasferirsi a Torino per giocare, ma senza avere notizie positive neppure in questo caso.