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Tifosi Foggia morti, gli striscioni di protesta e lo sfogo di Eziolino Capuano: "E' una vergogna"

Il tecnico dei satanelli si schiera dalla parte del mondo ultras foggiano dopo il tragico incidente automobilistico e il mancato rinvio di gara

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Continua il caos di proteste in Serie C e non solo. Negli ultimi giorni, numerose tifoserie italiane hanno manifestato contro le istituzioni calcistiche, esprimendo il loro disappunto per il mancato rinvio della partita tra Foggia e Catania. La contestazione è nata anche – e soprattutto – per la decisione di non osservare un minuto di silenzio in memoria dei tre giovani tifosi foggiani (di 21, 17 e 13 anni) deceduti in un incidente stradale durante il rientro dalla trasferta di Potenza. Il racconto di tutto l’accaduto e le parole del mister Capuano che ha abbracciato il mondo ultras foggiano e criticato le istituzioni calcistiche.

Il mondo ultras ricorda i tre tifosi foggiani deceduti

A Palermo, durante la partita tra i rosanero e la Reggiana, e a Cava de’ Tirreni, prima dell’incontro tra Cavese e Potenza, sono stati esposti striscioni con la scritta: “13-10-2024 – La morte non è uguale per tutti!” a sottolineare la delusione per il mancato tributo della Lega calcio di Serie C. Anche a Bergamo, dove si stava giocando Atalanta-Verona, i tifosi hanno mostrato uno striscione di solidarietà e hanno osservato spontaneamente un minuto di silenzio in ricordo dei ragazzi scomparsi.

Le parole di Ezio Capuano per gli ultras foggiani deceduti

Il tecnico del Foggia, Ezio Capuano, alla vigilia della partita contro il Sorrento, aveva criticato aspramente la decisione di non rinviare l’incontro con il Catania e di non commemorare nemmeno le vittime:

“Non c’è ombra di dubbio. Foggia-Catania era una partita da non giocare”, ha affermato Capuano. “48 ore prima c’erano stati dei funerali con dodicimila persone, dove l’Italia calcistica e il mondo ultras avevano pianto. Abbiamo subito uno choc che ci porteremo per tutto l’anno: non è facile andare avanti, lavorare, anche se tanti pensano che la vita è una giostra”.

Capuano ha poi aggiunto: “La cosa vergognosa è stata quella di far giocare questa partita, che non andava mai giocata, era un fatto doveroso, e chi ha fatto svolgere questo confronto deve avere la dignità di vergognarsi”.

Infine, Capuano ha ricordato un episodio recente per evidenziare la disparità di trattamento: “Qualche settimana prima era stata spostata una partita, Carpi-Milan Futuro, perché due ragazzi erano in nazionale, qui c’era una tragedia. La cosa più vergognosa, che mi vergogno anche a commentare, è il fatto che non sia stato imposto un minuto di raccoglimento quanto meno sui campi di C”.

Foggia, tifosi ultras non saranno in trasferta: il motivo

Gli ultras foggiani non seguiranno la squadra nella prossima trasferta, scegliendo invece di stare vicino alle famiglie di Samuele e Matteo e di altri due giovani tifosi feriti nell’incidente e ricoverati rispettivamente a Lecce e a Potenza. Conclude Capuano:

“Spesso vengono identificati come delinquenti, ma vi assicuro che non è così. Ho visto fare cose agli ultras del Foggia e di tutt’Italia che tanti che si mettono la cravatta e il cappellino dovrebbero prendere esempio. Hanno dato dimostrazione all’Italia intera, non solo calcistica, di un senso di sentimento altissimo. Da qui alla fine del campionato giocheremo soprattutto per loro. Domani ci mancheranno, ma rispetto e condivido la scelta, che li fa onore. Di fronte alla morte e al dolore, non ci sono parole”.

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