Tokyo 2020 si sta rivelando la miglior spedizione della nazionale italiana ai Giochi Olimpici. Dopo una prima settimana con molte medaglie ma pochi ori, nella seconda l’Italia ha cominciato a fare incetta di medaglie del metallo più prezioso ma soprattutto si è resa protagonista di una storica doppietta con la vittoria di Marcell Jacobs nei 100 metri e poi con quella della staffetta 4×100 maschile.
Lo storico trionfo nella 4×100
Una vittoria da ricordare per tutti gli appassionati di atletica e non solo; dopo le zero medaglie di Rio 2016 l’Italia dell’atletica è riuscita a rialzare la testa e a costruire una spedizione vincente per le Olimpiadi di Tokyo culminata con la vittoria di cinque medaglie d’oro; un successo senza precedenti. Trascinata da Jacobs e Tortu, la staffetta italiana ha conquistato una storica medaglia d’oro anche grazie alle frazione di Patta e di Desalu.
La storia di mamma Desalu
La trasmissione della Rai “Il Circolo degli Anelli” racconta le imprese degli azzurri e cerca anche di raccontare le loro storie anche quelle famigliari, nel corso della puntata di ieri sono intervenuti i genitori di Patta, quelli di Tortu (solo la mamma visto che il papà è a Tokyo), e mamma Jacobs. Ma in collegamento non c’era la mamma di Desalu, il penultimo frazionista, la signora Veronica infatti fa la badante e non ha potuto collegarsi con la trasmissione di Rai 2 perché non voleva lasciare da sola la signora che assiste.
Il gesto che commuove i social
La scelta di mamma Veronica di non prendere parte a questo momento di festa pur di continuare a fare il proprio lavoro ottiene tanti consensi sui social e diventa un’altra bellissima storia di questa Olimpiade: “La cosa bella di queste Olimpiadi – scrive Federico – è che scopriamo che in Italia c’è tanta brava gente che lavora e suda con dignità e sacrificio. Ricordo di aver letto che il padre di Belotti non vide il debutto del figlio in nazionale perché aveva il turno in fabbrica”. Ma sono tanti i messaggi di questo tipo: “Che dignità – scrive Pino – Così nascono i campioni. Rispetto, spirito di sacrificio ed abnegazione”.
Ma c’è anche chi vede a queste Olimpiadi come a una parantesi fortunata: “So di scrivere una cosa qualunquista – dice Marco – ma passate le Olimpiadi dimenticheremo presto i nomi di questi atleti per tornare a dibattere degli ingaggi milionari dei calciatori”. Ma il gesto della signora Verona lascia comunque il segno: “Ho avuto i brividi. Umiltà, dedizione, serietà e solidarietà. Quante cose possiamo imparare dai nostri immigrati che, come noi negli anni ‘0-’60, soffrono in silenzio e ci regalano autentiche gemme”.