Mancano ancora due partite ma c’è già tanta carne al fuoco per fare un bilancio di questo secondo turno dell’anno e del girone di ritorno. L’Inter non molla una virgola, la vince di tigna e di testa, quella di Skriniar tanto per far capire allo spumeggiante Milan che i primi della classe sono ancora loro. Uno scatto d’orgoglio è quello che permette alla Juventus di ribaltare la Roma in 7 minuti incredibili, affossando il povero Mourinho. A fare la differenza, nel bene e nel male, ci sono sempre i nostri “top e flop” di questo 21° turno di serie A con un pizzico di cattiveria e di ironia che non guasta mai. Vediamo chi sono.
Miglior portiere: Szczesny pararigori quando vede giallorosso
Miglior difensore: Bastoni, Skriniar e De Sciglio se la giocano alla pari
Non sono attaccanti. nemmeno di quei difensori votati al gol occasionale, ma ieri l’han messa dentro di giustezza come il più esperto dei “puntero”. Bastoni, Skriniar e De Sciglio si prendono la giusta copertina della giornata con due gol di pregevole fattura oltre che pesanti. Quello del nerazzurro sblocca Inter-Lazio con una conclusione a fil di palo che beffa Strakosha, merito del difensore della Nazionale anche l’assist sul gol “pesante” del 2-1 di Skriniar.
Già, proprio lo stacco di testa di Milan Skriniar è perentorio come l’ottava vittoria consecutiva della sempre più lanciata Inter, arrivato dopo la solita partita perfetta di una squadra che segna con tutti gli uomini, nel giorno in cui gli attaccanti restano all’asciutto. De Sciglio invece compie un autentico capolavoro quando conclude a rete un inserimento dalla sinistra completando la rimontona della Juve sulla Roma con il gol del 4-3, controllo e tiro all’angolino sul primo palo. Roba quasi da non credere.
Miglior centrocampista: Hernandez irrefrenabile!
Tonali fa un’altra partita delle sue ma il protagonista in casa Milan ha un solo nome e cognome, Theo Hernandez, ara la fascia come al solito ma è anche letale in fase di conclusione, segna, si procura il rigore e poi completa la doppietta dal dischetto ricevendo il placet da sua Maestà, non certo dei rigori, Ibrahimovic. Non male come investitura dopo la fascia di capitano. Nella solita Atalanta che ne fa 6 all’Empoli brilla la stella di Malinovski che segna e fa segnare con un gran cast di supporto, da Pasalic a Pessina. Menzione d’onore anche per Locatelli che ha il merito di riaprire la partita della Juve con un gran stacco di testa. E per Kastanos la cui gran punizione regala gioie al nuovo corso della Salernitana.
Miglior attaccante: Muriel il migliore ma quanti bomber a segno!
Il Sassuolo ne fa 5 ma cala il tris con tutto l’attacco a segno, dai gioielli Scamacca e Raspadori passando per Berardi. Ibra timbra il cartellino ma è Leao che fa la maggior parte del lavoro, letteralmente letale ieri contro il Venezia. Solo per le statistiche e le rispettive classifiche i centri di Immobile e Abraham mentre si rivede segnare gol pesanti e di pregevole fattura Petagna.
E mentre Dybala teneva in vita la Juve nel primo tempo, c’era il classico furetto Muriel che faceva impazzire la difesa dell’Empoli con una doppietta delle sue. Non ha segnato ma citazione doverosa per Morata il cui ingresso ha cambiato la partita della Juve.
Flop: De Ligt, Ibanez, de Vrij pasticcioni. Kean non pervenuto
La vittoria in rimonta della Juventus ha i due volti. Quello della gioia, appunto in chiave remuntada, ma anche quello di 70 minuti precedenti ai 7 pazzi dei 3 gol da squadra senza nè capo nè coda. Simbolo di ciò il senza voto che quasi meriterebbe Moise Kean spettatore non pagante all’Olimpico per oltre un’ora finchè Landucci non lo toglie per mettere Morata. In casa bianconera da risolvere il problema legato alle braccia sempre troppo larghe di De Ligt. Che rischia nel primo tempo, e poi si prende rigore ed espulsione nella ripresa.
Nell’Inter da ottava meraviglia tirata d’orecchie necessaria per De Vrij che si dimentica il pallone innocuo che arriva dalle sue parti e finisce a Immobile per il momentaneo pari della Lazio. Unica pecca nella solita partita perfetta dei nerazzurri. Sempre all’Olimpico, male malissimo Pellegrini sul rigore parato, peggio sul tentativo di tapin con porta vuota mentre incappa in un’altra giornata storta Ibanez che si perde Morata e si fa superare da Cuadrado nei due gol che riportano la Juve sul 3-3. La Roma finisce dietro la lavagna insieme, anzi lui per primo, Josè Mourinho alla seconda sconfitta in uno scontro diretto da inizio anno, sempre più lontano dalla zona Champions e in ritardo, di parecchio, dal suo predecessore Fonseca.