Botta e risposta dal sabato alla domenica. Non aspettano nessuno Napoli e Inter che volano in un modo o nell’altro. Gli azzurri ribaltano una Juve “Giano Bifronte”; i nerazzurri schiantano il malcapitato Lecce. Conte e Inzaghi continuano la loro corsa pazza, tiene il passo a distanza la sola Atalanta che riprende a correre dopo qualche lapsus. Dietro il vuoto o quasi, il classico “chapa no” o “chapa sì” a seconda dei punti di vista che stavolta premia la Fiorentina e un Milan graziato e giubila Lazio e una Juventus dis-graziata.
E allora allacciate le cinture e gustatevi i nostri attesissimi top e flop della ventiduesima giornata di serie A. Sempre con la giusta cattiveria e un pizzico di ironia, nè di più nè di meno. Che non guastano mai, anche e soprattutto a Carnevale, dove ogni scherzo vale. In fondo è solo un gioco… del calcio!
- Top e Flop della ventiduesima giornata di serie A
- Top flop Allenatori:
- Supertop ventiduesima giornata: Frattesi posa le valigie
- Superflop 22° giornata: il fantasma di Koopmeiners
Top e Flop della ventiduesima giornata di serie A
- Adams TOP 8: scuote dal torpore il reparto offensivo del Toro rimasto quasi ai tempi di Zapata che ancora piange l’assenza del colombiano. Un gol era auspicato, una doppietta era nel mondo dei sogni.
- Retegui TOP 7,5: gli aggettivi per questo oriundo dal soprannome inneggiante la tigre li abbiamo finiti. Ogni tocco di palla fa gol. Spaventoso.
- Brescianini TOP 8: sapete perchè diamo a lui più di Retegui? Semplice, senza il suo ingresso, senza le sue giocate, senza i suoi assist, ora l’Atalanta sarebbe ancora là a rimbalzare contro il muro del Como.
- Suzuki FLOP 3: prendere tre gol dal Milan ci sta, buttarsi la palla in porta all’ultimo assalto, quello proprio no. Passa dal fare grandi parate e compiere grandi papere. Pure sul 2-2 si fa “uncellare” sul primo palo…
- Politano TOP 7,5: la corsa che fa nel finale rincorrendo praticamente mezza Juve prima di schiantarsi esanime sul terreno del Maradona è l’emblema di quello che Conte ha fatto ai giocatori del Napoli. Gladiatore se ce n’è uno.
- Kolo Muani TOP 7 – arriva e gli dicono di tornare indietro, ritorna, lo buttano in campo e questo dopo 6 palloni toccati la butta in porta con grande stile. Mica male come esordio. Visto Dusan?
- Lautaro Martinez TOP 7: il colpo di tacco che porta al gol di Dumfries è poesia pure, secondo noi vale più del gol che brutto certo non è.
- Zortea FLOP 5: dopo due settimane da top ci sta forse anche fisiologicamente una brutta partita. Ma che non diventi un’abitudine.
Top flop Allenatori:
- FLOP THIAGO MOTTA – come se fossimo sulle montagne russe. Una volta va bene, una volta va male. Non se ne capisce il motivo, specie ora che, al netto di Bremer, la Juve è al completo. Il problema è che il mite, per qualcuno troppo, Thiago spesso non ne becca una, sulla formazione, sui cambi, sulle scelte. Giuntoli in questo non gli è d’aiuto. Ora, ci sta pure farsi rimontare dal Napoli ma è la gestione del tutto che fa un po’ acqua. I casi Danilo e Vlahovic ne sono l’esempio.
- FLOP CONCEICAO – vince, e vabbè, ma il gesto verso Calabria che ricorda quasi Delio Rossi con Ljaic, è un cattivo esempio, non tanto per i giovani come si dice sempre, ma proprio a livello di gestione delle emozioni e del nervosismo. Urge camomilla ma di quelle forti.
Supertop ventiduesima giornata: Frattesi posa le valigie
Era pronto ad andare via, era pronto a salutare la compagnia, era pronto a vestirsi di giallorosso. Ed invece, dietrofront. Gioca, segna, la sblocca, abbraccia tutti e dice “resto”. Insomma tutto un caos per nulla. Il 12° uomo, “l’uomo della stella” come l’ha definito il suo allenatore non va via, pronto a riaccomodarsi in panchina. Convinto, sì?
Superflop 22° giornata: il fantasma di Koopmeiners
Sta lì nella terra di nessuno. Pensando “chi me l’ha fatta fare, stavo così bene a Bergamo”. Nemmeno le parole del suo ex presidente Percassi lo hanno scosso, anzi forse l’hanno di più intristito. Si stava così bene quando di stava meglio. Nella Juve non è nè carne, nè pesce. Ok la posizione, ok il contesto non da Juve ma lui quando ha la palla tra i piedi si incarta come pochi e non fa mai la cosa giusta.