Nella lunga separazione (perché siamo sono all’inizio, ne siamo consapevoli) tra Francesco Totti e Ilary Blasi, quanto verte sul complesso sportivo riconducibile alla famiglia del per sempre capitano, la Asd Longarina che comprende la Totti Soccer School e l’area padel, ha un ruolo a sé.
Non solo perché è stato oggetto di uno specifico comunicato, diffuso dalla famiglia e fortemente voluto dal fratello Riccardo, che ha ribadito la proprietà. Secondo quel che emerge e che si apprende anche leggendo le anticipazioni diffuse oggi dal Corriere della Sera, su questo progetto il capitano e la sua famiglia non intendono cedere: Ilary ne deve rimanere fuori. E questo concetto è stato accolto anche in una sede ufficiale.
- Totti contro Ilary per la scuola calcio
- Sfratto esecutivo: il 30 giugno ultimo giorno utile
- Le mani della famiglia Blasi sul centro sportivo
- La lotta tra i Blasi e i Totti
- Il comunicato della famiglia Totti sulla scuola calcio
- Totti-Blasi: la scuola calcio in mano a Ilary?
- L'ordinanza del giudice
Totti contro Ilary per la scuola calcio
E così, dopo essersi mosso per difendere quel che nella percezione è avvertito come proprio, intoccabile Totti ha ottenuto l’ordinanza di sfratto per il centro sportivo della Longarina, gestito senza il suo consenso, dalla famiglia di Ilary Blasi.
Un concetto sottolineato anche in quella nota che afferma la proprietà e su cui ci soffermeremo più avanti. Il per sempre capitano della Roma aveva avanzato la richiesta di rientrarne in possesso, ma la conduttrice dell’Isola dei Famosi non aveva nessuna acconsentito innescando questa azione che sarebbe sfociata in un’ordinanza.
Sfratto esecutivo: il 30 giugno ultimo giorno utile
Quindi, stando a quanto riporta il Corsera, l’ordinanza sarà esecutiva il prossimo 30 giugno 2023: da qui a due mesi i Totti rientreranno in possesso effettivo del centro sorto a Roma Sud lungo la via di raccordo tra la Capitale e il mare a ridosso del Torrino, dove Francesco aveva scelto di ubicare la propria abitazione principale (come il resto della sua famiglia, fratello e genitori) e dove intende tornare a vivere anche con Noemi Bocchi.
Presumibilmente, dunque, l’ufficiale giudiziario si presenterà alla porta del complesso sportivo che si trova appunto alla Longarina in via di Castel Fusano e che presentava una commistione anche nell’organizzazione e nella gestione con la famiglia della ex moglie Ilary. Un ruolo rappresentativo, a quanto pare, era affidato al papà della conduttrice mentre la sorella Silvia si sarebbe occupata di molti aspetti gestionali. Con questa ordinanza si mette la parola fine, almeno per ora, alla diatriba: i Blasi dovranno restituire centro, scuola calcio e quel che c’è al legittimo proprietario, ovvero Totti.
Le mani della famiglia Blasi sul centro sportivo
A questo progetto, l’ex capitano giallorosso è legato a doppio filo così come la sua famiglia: Totti l’aveva acquistato nel 2003 da Angelo Orazi e lo aveva trasformato in un centro strutturato, centrale e di grande modernità a Sud della Capitale dove convive con società sportive di tradizione e che hanno sfornato nomi di rilievo, anche per la Roma.
A guidare il complesso è il fratello di Francesco, Riccardo, che non è mai uscito dalla Longarina proprio a ribadire quanto cuore ci mettano i Totti in questo, che è anche un progetto in prospettiva.
Una piccola quota (5%) è intestata al cugino di Totti, Angelo Marrozzini, un tempo legatissimo all’ex numero 10 romanista che lo aveva sempre paragonato a un fratello, e che adesso invece sembrerebbe molto vicino alla conduttrice Mediaset. Un’altra quota, in percentuale ridotta, appartiene a Ivan Peruch, marito di Silvia e cognato di Ilary.
La lotta tra i Blasi e i Totti
Sulla Longarina quindi si gioca (e si continua a giocare) molto della separazione tra gli ex coniugi. Totti avrebbe chiesto prima in via informale di riavere la completa disponibilità del centro sportivo che i Blasi avevano in gestione sul versante operativo, cosa che non è stata affatto considerata.
A quel punto Totti ha chiesto che almeno gli venisse pagato un canone di affitto mensile, senza ottenere nulla dalla consorte. Da qui la decisione di passare alle vie legali e avanzare la richiesta di sfratto nei confronti dei Blasi; il conflitto è evidente e lo si evince anche dalla causa civile, parallela a quella di separazione, su guardaroba e Rolex.
Il comunicato della famiglia Totti sulla scuola calcio
I legali di Totti avevano desiderato scansare, all’epoca, le presunte sovrapposizioni scaturite dall’attribuzione della proprietà del centro sportivo a Ilary Blasi e al suo presidente, il padre Roberto, ruoli smentiti da questa nota. Un comunicato che avrebbe voluto anche allontanare lo spauracchio di una sorta di “sfratto” dell’attività dalla sua collocazione abituale, a Castel Fusano:
“La famiglia Totti è proprietaria della SSD, ed il centro sportivo è esclusivamente riferibile alla stessa”. Poi proseguendo: “La SSD a r.l. Totti Soccer School, in persona del legale rappresentante Riccardo Totti, in relazione alle notizie apparse sulla stampa e sui siti di alcuni quotidiani nazionali, precisa che la famiglia Totti è proprietaria dell’intero capitale sociale della SSD a r.l. Totti Soccer School, che svolge la propria attività di scuola calcio nel centro Sportivo Longarina di proprietà della Longarina S.r.l. a SU, anch’essa riferibile alla famiglia Totti”.
Presidente della scuola calcio, rammentiamo, figura il fratello maggiore, Riccardo Totti il quale avrebbe un ruolo ben codificato all’interno della struttura. Un ruolo che ha tenuto a difendere a a rivendicare, attraverso un comunicato volto a scansare eventuali timori legate al ruolo di Ilary e di suo padre Roberto Blasi. Anche se, nel quadro della complessa sovrapposizione di ruoli e familiari della Totti-Blasi spa, sarà complesso e sicuramente delicato affrontare queste singole componenti dal punto di vista dell’effettiva spartizione.
Totti-Blasi: la scuola calcio in mano a Ilary?
Non è esattamente una novità che, negli organigrammi societari, Totti e Ilary abbiano prediletto la coincidenza tra famiglia e ruoli di vertice. In altri termini, sia il capitano sia la Blasi hanno sempre preferito affidare a parenti stretti le loro società e i vari posti a sedere, tra presidenza e poltrone in consigli di amministrazione.
In tempi non sospetti, come ha ricordato anche la rubrica Verità&Affari, si era sottolineato come questo intreccio di affari e famiglia potesse avere le proprie ripercussioni sul versante della spartizione di un impero de facto, costruito sul lavoro di entrambi che non si sono risparmiati sul versante professionale accumulando un patrimonio gestito in modo estremamente attento, tra immobili e attività.
Dopo il ritiro, Totti ha rivestito diversi incarichi da dirigente nella Roma e ha investito in nuove opportunità commerciali e lavorato come testimonial. Insomma, la Totti Soccer School è uno di questi risvolti che, proprio in nome dei legami più importanti, aveva affidato al suocero che compariva quale presidente.
L’ordinanza del giudice
Il giudice della sezione Locazioni del Tribunale di Roma non ha ritenuto necessario aprire una vertenza per valutare se ci fossero o no le condizioni, ma ha direttamente emesso l’ordinanza, scrive il Corsera, accogliendo la richiesta del Capitano. Poi si occuperà di valutare i canoni di affitto mai versati fino ad ora e che potrebbero portare al pagamento degli arretrati. Comunque andrà, un segno che tra Totti e Ilary non finisce qui. O, almeno, non finirà qui e così.