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Dovizioso senior racconta: "Così è morto Mazzola"

Il padre di Andrea ha riportato la frattura di sette costole: "Ma non smetterò di andare in moto".

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Dovizioso senior racconta: "Così è morto Mazzola" Fonte: ANSA

L’ultima domenica di maggio per il mondo dei motori è stata funestata da una tragedia, quella avvenuta sul circuito di Cavallara, presso Mondavio, in provincia di Pesaro-Urbino, dove il 59enne Raffaele Mazzola ha perso la vita in un incidente avvenuto durante una prova del campionato italiano senior di motocross, riservata agli over 56.

Mazzola, veneziano, sposato e padre di tre figlie, è stato tradito da una caduta nell’affrontare un salto, finendo a terra senza più rialzarsi. Dietro di lui sopraggiungevano gli altri piloti, tra cui Antonio Dovizioso, 65 anni, padre del campione della Ducati Andrea, finito anche lui a terra, ferendosi però in maniera non grave. Nella carambola di moto, Dovizioso senior ha riportato la frattura di sette costole oltre a contusioni varie.

Uno shock che non ha però impedito all’uomo di rilasciare qualche dichiarazione a ‘Il Resto del Carlino’. Dal reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale di Pesaro dove si trova ricoverato, Dovizioso ha ricostruito i tragici momenti dell’incidente: “Ricordo perfettamente di aver evitato in volo di urtare la moto di Raffaele, ma purtroppo sono ricaduto su di lui steso sulla pista. L’ho colpito al fianco e forse alla schiena e poi sono caduto, ma dietro di me un altro pilota lo ha travolto colpendolo al collo. Sono stato portato in ospedale a Fano e poi qui a Pesaro. I medici mi vogliono tenere sotto osservazione per 48 ore per evitare qualunque problema come un osso a spasso che possa forarmi il polmone. Devo stare fermo”.

Ma a convalescenza finita Antonio è pronto a tornare in sella: “Mio figlio Andrea è venuto a trovarmi subito e poi ha ripreso il camper che avevo a Cavallara per riportarlo a casa. Faccio questo sport da quarant’anni, mi piace tanto e malgrado questo incidente che è costato la vita a Raffaele, non ho nessuna intenzione di smettere. Appena potrò tornare in sella alla mia moto ci torno. Ho 65 anni, ma non è una brutta età per fare questo sport. Ce ne sono anche di più anziani. Quindi io continuerò. Mi ricordo che nel 1986 avevo avuto un altro incidente grave. Era nato da poco Andrea. Ma superato il momento, sono risalito in sella subito. Sono passati 33 anni e sono ancora in pista».

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