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Valentino Rossi: dopo Stoner anche Melandri duro col Dottore

Dopo l'australiano anche il ravennate non è andato leggero nel rievocare la rivalità col pesarese fresco di ritiro dal mondo delle due ruote.

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“Il più amato dai tifosi, il più odiato in pista”. Così DAZN presenta il documentario RiVale nel quale i più grandi avversari di Valentino Rossi, da Max Biaggi a Marco Melandri, da Casey Stoner a Jorge Lorenzo, raccontano i loro duelli con il Dottore durante la sua lunghissima carriera. E dopo quello che ha raccontato Stoner, che non è stato proprio tenero nei confronti di Vale, ora sta emergendo sui media anche quanto ha detto Melandri, attualmente commentatore della MotoGP proprio su DAZN.

Melandri: “Non ho mai cercato il confronto con Valentino”

Il ravennate comincia dicendo di non aver mai cercato il confronto con Valentino ma alla fine questo confronto c’era e lui ne soffriva, specialmente quando ha dovuto prendere il posto di Rossi nel Team Aprilia 250: “Io dentro di me credevo di poterlo battere e sono riuscito a batterlo in diverse gare, in altre invece ce la siamo giocata fino alla fine e non l’ho battuto però gli ho reso la vita davvero dura. Quello che non ho mai digerito bene è essere sempre stato messo a confronto con lui, questo è stato per me un peso perché comunque era qualcosa che io non cercavo”.

Melandri: “C’era bisogno di una rivalità e Rossi era il buono”

Poi Melandri usa parole molto simili a quelle dette da Biaggi nel corso dello stesso documentario: “In quel periodo storico c’era bisogno di una grande rivalità. Guarda caso c’erano due italiani, quindi hanno fatto in modo che questa rivalità si incendiasse anzitempo. Perciò io e Valentino venivamo sfruttati facilmente. Rossi ti attaccava psicologicamente. Finché lo faceva lui era una dote, quando lo attaccavi tu diventavi automaticamente il personaggio cattivo. In questo modo si è creata una diversità tra i piloti e questo mi dispiace”.

Melandri: “Qualsiasi sbaglio facesse Rossi veniva giustificato”

Un’altra similitudine con le dichiarazioni rilasciate da un altro antico rivale di Rossi, e cioè Stoner: “Chiunque cominci a gareggiare in moto pensa di essere il migliore altrimenti non lo farebbe. Ma era difficile correre contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c’era sempre un motivo buono per giustificarlo. Al contrario, chi lo sfidava o faceva qualcosa fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce. Oggi come oggi se mi dovesse chiamare, e ci sarà comunque modo di ritrovarsi, prenderei volentieri con lui una birra piuttosto che fare una gara”.

Insomma, toni del tutto diversi da parte dei suoi rivali rispetto a quelli che gli stessi rivali hanno usato nei confronti di Valentino il giorno del suo addio alle corse a Valencia.

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