Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni ai microfoni della Rai è tornato sulla tappa del Giro tagliata: “I corridori volevano partire? Bisognerebbe vedere quale è la verità. Quando si inizia a fare circolare voci tra i corridori è difficile contenerle. Vista la condizione abbiamo deciso di non fare disputare le salite, era la richiesta iniziale dei corridori. Lo abbiamo fatto per non trovarci di fronte a scene non belle come è accaduto altre volte. Ci siamo accordati per fare una gara vera arrivando a Cortina”.
“Non c’erano condizioni estreme. Il ciclismo è fatto anche di questo, lo abbiamo visto nel passato, ma bisognerebbe non continuare a fare pietismi su un lavoro che è una scelta: qualche rischio c’è. I corridori devono capire che questa è la loro attività: noi cerchiamo di proteggerli ma è chiaro che si troveranno di sempre una difficoltà, altrimenti diventa un altro sport”.
“Da qui in avanti i rapporti li farò con i corridori e non con le squadre. C’è da capire quando sei dipendente di una squadra o no, perché le squadre dicono una cosa e poi i corridori un’altra, cambiamo opinioni troppo spesso e questo non ci dà la possibilità di avere chiarezza. Fate una grande confusione: intervistate le persone che sono sull’ammiraglia e non i corridori che sono sulla strada e poi possono decidere cose diverse da quelle concordate”.