Il nuovo obiettivo mondiale, i successi delle squadre italiane di club, ma non solo. Perché Julio Velasco è un’istituzione del volley italiano e planetario, ma è anche e soprattutto un personaggio a tutto tondo. Capace di parlare e di dare lezioni su tutto. La guerra in Ucraina, il conflitto tra Israele e Hamas, persino Papa Francesco, Marcell Jacobs, Gimbo Tamberi e la Juventus: una discussione a 360 gradi quella tra il guru della Nazionale azzurra e il suo intervistatore, Angelo Di Marino per La Stampa. Con diversi spunti scoppiettanti forniti dal santone italo-argentino. Come sempre, del resto.
- Julio Velasco a tutto tondo tra Russia, Ucraina e Palestina
- Il consiglio di Velasco a Bergoglio: "Fai come Benedetto XVI"
- Lo scherzo con De Giorgi: "Perdi tutte le partite fino ai Giochi"
Julio Velasco a tutto tondo tra Russia, Ucraina e Palestina
Dopo un preambolo sul dominio delle squadre italiane nelle coppe europee – “i club sono strutturati per budget e organizzazione, sono realtà consolidate. E poi, diciamolo, c’è anche l’assenza della Russia…” – c’è spazio per il primo grande argomento trattato: la pace. “Scandaloso che l’Occidente continui a comprare gas da Mosca mentre i giovani russi non possono giocare, non possono praticare lo sport di squadra a livello internazionale. Lo trovo scandaloso. E non è la prima volta. Penso al boicottaggio all’Olimpiade di Los Angeles, a quello ai Giochi di Mosca, quello a metà di Seul: di mezzo ci va sempre lo sport”. E sui conflitti: “Io credo che alla pace in Ucraina si arriverà, non è la situazione della Palestina, lì sì che è arduo”.
Il consiglio di Velasco a Bergoglio: “Fai come Benedetto XVI”
Per Velasco Papa Francesco merita rispetto. E potrebbe anche pensare di “andare in pensione”, proprio come fatto da Ratzinger: “Di Bergoglio sto leggendo, però non vado oltre i titoli. È una persona di una certa età che ha complicazioni. Bisogna lasciarlo in pace”. E ancora: “Ho sempre trovato una cosa molto anacronistica che il Papa debba stare lì fino all’ultimo giorno. Quando un uomo arriva a una certa età con determinati problemi può tranquillamente fare come Benedetto XVI. È così, arriva un momento che per malattia, per vecchiaia, è più il tempo che sta lì con i medici che quello per fare il suo lavoro”.
Lo scherzo con De Giorgi: “Perdi tutte le partite fino ai Giochi”
Tornando alla pallavolo, le donne sembrano messe meglio dei maschietti: “A De Giorgi non mancano i giocatori, quello che manca invece è l’ambiente per il quale vincere un Mondiale è poca cosa finché non si vince l’Olimpiade. A quel punto, è molto difficile da gestire per i ragazzi che arrivano a questo Mondiale come campioni in carica. C’è qualcosa che non va nella cultura sportiva in Italia. A Fefè scherzando ho detto ‘devi fare un programma in cui perdi tutte le partite da qua a Los Angeles 2028’. Così magari arriva con la squadra più tranquilla…”. Ma non è solo un problema del volley: “La cosa più difficile per un giocatore è l’obbligatorietà di vincere. Guardiamo la Juve, Jacobs, Tamberi. L’idea che se vinci una volta devi vincere sempre è micidiale“.