Alla fine quei 310mila euro chiesti per pacificare la questione, spicciolo più spicciolo meno, la Roma ha deciso di sborsarli. Meglio chiudere la faccenda una volta per tutte, meglio mettere un punto alla faccenda del “sexgate” che tante polemiche ha suscitato, insieme allo sdegno per il licenziamento di una dipendente a cui era stato trafugato un video hard dal telefonino da un giovane calciatore della Primavera. Oltre il danno la beffa, dunque. Ma adesso la ragazza e il club giallorosso hanno raggiunto un accordo.
- Il video trafugato e il primo no della Roma all'indennizzo
- Scandalo sexgate, la Roma licenzia la dipendente e il compagno
- Via libera al risarcimento da Trigoria: oltre 300mila euro
Il video trafugato e il primo no della Roma all’indennizzo
È il quotidiano Il Messaggero, che conosce bene le vicende della società di Trigoria, a raccontare del sì dell’ufficio legale di Trigoria alle richieste dell’avvocato della dipendente licenziata. Che aveva chiesto 310mila euro a titolo risarcimento già in una prima fase della trattativa, quando era entrato in gioco Vito Scala, il “Mr. Wolf della Roma”, l’ex preparatore di Francesco Totti diventato una sorta di risolutore di ogni tipo di problemi della società. Le parti erano vicine all’intesa a novembre, poi l’improvviso dietrofront della società: nessun ristoro per il danno subito con la diffusione del video, diventato di pubblico dominio in tutto il centro sportivo, ma anzi il licenziamento della donna e del suo compagno, protagonisti del filmato.
Scandalo sexgate, la Roma licenzia la dipendente e il compagno
Un licenziamento portato avanti con modalità discutibili: “È stato portato all’attenzione della Direzione Risorse Umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente la ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo, ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società”, il contenuto della lettera diffuso da Il Messaggero. Missiva che si concludeva sottolineando “l’incompatibilità della prosecuzione del Suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della Società“. Nessun provvedimento, invece, nei confronti di chi aveva trafugato e diffuso la clip dal cellulare della giovane.
Via libera al risarcimento da Trigoria: oltre 300mila euro
Poi è scoppiato il caso mediatico, con le denunce e i racconti della ragazza, accompagnati dalla possibilità – rimasta solo eventuale – dell’apertura di un’inchiesta per revenge porn a carico di diversi tesserati del team giallorosso. Anche in considerazione di tutto questo, alla fine la Roma ci ha ripensato. Roma che inizialmente si era chiusa a riccio, paventando attacchi strumentali esterni e non tenendo conto delle critiche piovutele addosso anche dai suoi stessi tifosi. Infine il ripensamento, l’accettazione delle richieste dell’entourage della giovane dipendente licenziata e il via libera all’indennizio. Poco più di 3oomila euro per spegnere definitivamente i riflettori sul “sexgate”.