Ultimi verdetti di una stagione lunga, naturale prolungamento di quella passata per via della situazione pandemica: stasera sapremo chi, tra Villarreal e Manchester United, alzerà al cielo di Danzica il trofeo dell’Europa League.
‘Red Devils’ favoriti per questioni di prestigio e storia, ma guai a sottovalutare il ‘Sottomarino Giallo’ di Emery: il tecnico spagnolo è il santone di questa competizione, vinta per tre volte ai tempi del Siviglia e sfiorata due anni fa alla guida dell’Arsenal, sconfitto in finale dal Chelsea.
Sarà anche un incrocio dal sapore nostalgico per i tifosi del Napoli: da una parte Raul Albiol, dall’altra Edinson Cavani, entrambi all’ombra del Vesuvio in passato seppur in due periodi diversi e vogliosi di chiudere la stagione con la gioia continentale.
Il primo a vestire la casacca partenopea è stato il bomber uruguaiano, arrivato in Campania nel 2010 dal Palermo: 104 i goal in azzurro, prima dell’addio nel 2013 per sposare la causa del PSG a suon di milioni (64 per l’esattezza) sborsati dai parigini per onorare la clausola rescissoria.
52 in meno ne bastarono per l’acquisto di Albiol dal Real Madrid proprio nell’estate del divorzio con Cavani: voluto fortemente da Rafa Benitez, il classe 1985 si è imposto con il suo carisma all’interno dello spogliatoio diventando uno dei leader del gruppo nei sei anni trascorsi in Italia, facendosi ricordare come un atleta modello dal comportamento ineccepibile.
Sia Albiol che Cavani hanno avuto fin qui un ruolo primario nella marcia d’avvicinamento alla finalissima: il primo ha siglato una rete importantissima nel 2-1 rifilato all’Arsenal nell’andata della semifinale, il secondo ha giustiziato la Roma con quattro goal tra andata e ritorno che hanno spianato la strada alla squadra di Solskjaer verso l’ultimo atto in terra polacca.