La temperatura sociale in Francia è molto alta, almeno dai tempi della prima rivolta delle banlieu, circa vent’anni fa. E gli stadi, inevitabilmente, diventano la cartina di tornasole della tensione che serpeggia in molti strati della popolazione transalpina. Perché anche in Ligue1, di recente, sono successe cose molto brutte: lo sa bene Fabio Grosso.
- L'aggressione al Lione e la ferita di Grosso
- La morte del tifoso del Nantes
- La decisione del ministro Darmanin
- Le cinque trasferte vietate ai tifosi
L’aggressione al Lione e la ferita di Grosso
Uno degli esempi è infatti quello dell’aggressione al pullman del Lione, prima della sfida con il Marsiglia, che ha visto fra i feriti anche il tecnici italiano: una grave ferita sopra l’occhio con il conseguente rinvio della gara contro la formazione allenata da Gennaro Gattuso. Quell’immagine di Grosso ferito sulla copertina dell’Equipe fece il giro del mondo, e tutto sommato andò anche bene a Grosso, che avrebbe potuto riportare danni ben più gravi. Lo scorso fine settimana, però, si è passato davvero il segno.
La morte del tifoso del Nantes
Un tifoso del Nantes è stato accoltellato poco prima della sfida di campionato contro il Nizza. Il 31enne appartenente alla Brigade Loire a seguito di un agguato a una trentina di tifosi del Nizza prima della partita Nantes-Nizza, ha ricevuto una ferita mortale con un coltello. L’allenatore Gourvennec ha detto nel post partita che “è inconcepibile morire per una partita di calcio”. Come ricostruito dalla France Press, una fonte vicina al caso avrebbe evidenziato come a ferire mortalmente il tifoso del Nantes sarebbe stato uno degli autisti che per proteggere l’incolumità dei propri clienti e della propria automobile avrebbe reagito colpendo l’ultrà alla schiena. Secondo Ouest France, nella tarda serata di sabato l’aggressore si è recato spontaneamente in caserma dove è stato sottoposto in stato di fermo.
La decisione del ministro Darmanin
Appena sette giorni prima, un paio di tifosi del Brest erano stati feriti durante l’assalto del loro pullman dopo il successo sul Montpellier. L’ennesimo indizio di un’escalation di violenza che sta diventando un problema sempre più assillante per il calcio francese e in generale il paese. Il governo francese ha quindi deciso di intervenire piuttosto duramente per fermale questa spirale. Per evitare altri episodi del genere, il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, ha vietato le trasferte per cinque partite della 15ª giornata di Ligue 1 e per tre partite degli ottavi di Coppa di Francia, in programma da oggi a domenica.
Le cinque trasferte vietate ai tifosi
Secondo il relativo decreto, pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale, tali incontri presentano un «rischio reale e grave di scontri tra tifoserie», in un contesto di «esacerbazione delle violenze sempre più gravi osservate dall’inizio della stagione calcistica». Le partite interessate in campionato sono Montpellier-Lens, PSG-Nantes, Nizza-Reims, Lione-Tolosa e Lorient-Marsiglia. Si tratta di un provvedimento tampone: non è esclusa la possibilità che nelle prossime settimane, se gli episodi di questo tipo continuassero vengano prese contromisure più rigide, come paventato dalla ministra per lo Sport, Amelie Oudea-Castera.
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