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Violenza sessuale di gruppo dopo la partita: 5 calciatori condannati a sei anni, uno gioca in serie B

I giocatori che militavano nella Virtus Verona sono stati condannati a sei anni: hanno già annunciato ricorso. Visentin sarebbe coinvolto a Belluno in una inchiesta analoga

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Sono stati condannati a sei anni di reclusione ciascuno, oltre alle interdizioni di legge, i cinque ex calciatori della società Virtus Verona imputati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa ventenne, vittima di uno stupro drammatico, avvenuto nel gennaio 2020. A circa due anni di distanza da quel terribile abuso, i protagonisti di questo orribile atto sono stati ritenuti colpevoli: la sentenza – riporta oggi L’Arena – è stata emessa con rito abbreviato dal Giudice dell’udienza preliminare Paola Vacca.

Le condanne degli imputati per violenza sessuale di gruppo

I cinque imputati, Stefano Casarotto, 26 anni, di Venezia, Gianni Manfrin, 29 anni di Padova, Edoardo Merci, 23 anni di Verona, l’argentino Santiago Visentin e il romeno Daniel Onescu, prima dell’udienza avevano versato una somma a titolo di risarcimento alla ragazza, che aveva ritirato la costituzione di parte civile e la querela; il reato è comunque procedibile d’ufficio.

Gli imputati, all’epoca della violenza denunciata dalla ventenne, erano compagni di squadra nella Virtus Verona, società di serie C, e quella sera dovevano trascorrere alcune ore in compagnia.

La ricostruzione della serata da parte della vittima

La ragazza aveva denunciato di essere stata accompagnata da uno dei giocatori, suo compagno di scuola, in un appartamento dove si trovavano altri quattro calciatori; qui sarebbe stata fatta ubriacare e poi sottoposta a rapporti sessuali non consenzienti.

Dei cinque, si è appreso, Manfrin risulta militare ancora nella Virtus Verona, mentre gli altri sono stati ceduti ad altre società nel corso già della scorsa stagione.

In sede processuale il pm ha preso atto del risarcimento, ma ha ritenuto che ciò non escludesse la responsabilità penale dei giovani, chiedendo e ottenendo la pena di sei anni per ognuno.

Gli imputati hanno annunciato ricorso in appello. Visentin, che ora milita nel Cittadella – l’agenzia ANSA – è imputato a Belluno in un altro processo, sempre per stupro di gruppo, riguardante un analogo episodio avvenuto nell’agosto del 2020, assieme ad altri due calciatori.

Non è la prima volta che calciatori vengono coinvolti in vicende di violenze sessuali: il caso che ha ricevuto maggiore visibilità è stato quello legato a Manolo Portanova, condannato a 6 anni per violenza sessuale di gruppo.

I tifosi del Verona indignati ed arrabbiati

Poco dopo che la notizia divenisse di pubblico dominio, i tifosi della Virtus Verona avevano deciso di pubblicare un contenuto sui canali social per esprimere la loro indignazione:

“Siamo scioccati, indignati e molto arrabbiati – ha scritto su Facebook il gruppo Virtus Verona Rude Firm 1921 – La Virtus Verona e la sua tifoseria organizzata da sempre vantano con orgoglio la difesa dei diritti umani, sempre schierati contro ogni razzismo, discriminazione, violenza sulle donne e sempre dalla parte di tutte quelle categorie di persone meno tutelate e rispettate. Come tifosi Virtussini chiediamo pertanto alla società chiarimenti e l’immediata sospensione da tutte le attività sportive dei giocatori coinvolti nella vicenda, che rientrino ancora nella rosa della squadra, fino a che non venga fatta chiarezza da parte della magistratura. Chi ama il calcio, odia la violenza sulle donne e chi la copre”.

La medesima indignazione che fu palesata, allora dalla società Virtus Verona che decise di discostarsi da quanto accaduto con un comunicato.

Il presidente della Lega Pro turbato

Sulla vicenda si era espresso anche l’allora presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli: “La vicenda di presunta violenza sessuale che vede imputati cinque calciatori e che coinvolgerebbe una giovane ragazza mi turba come dirigente sportivo e come uomo di famiglia. Chiaramente la giustizia deve fare il suo corso, è opportuno salvaguardare il profilo processuale. Tuttavia non avrei voluto mai apprendere una simile notizia, da dirigente perché vengono messi in discussione valori come il rispetto dell’altro, che noi professiamo anche fuori dal campo”.

Violenza sessuale di gruppo dopo la partita: 5 calciatori condannati a sei anni, uno gioca in serie B Fonte: IPA

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