Oltre 14.000 voci zittite all’istante: all’ItalVolley di Velasco riesce praticamente tutto, anche silenziare uno dei catini più bollenti di passione del volley mondiale. Perché da oggi nell’Atlas Arena di Lodz ci sarà un “buco temporale” difficile da rimuovere per il popolo polacco: tutta colpa del 3-0 rifilato dall’Italia a una Polonia decisamente senza armi per replicare, spazzata via in una semifinale di VNL che per la padrone di casa è durata lo spazio di… mezzo set. E che proietta nuovamente le azzurre a un passo dall’ennesimo trionfo del nuovo ciclo targato Velasco.
- Spavento iniziale, poi è grande Italia: De Gennaro show
- Sylla scatenata: con Egonu manda in tilt la difesa polacca
- Anche il doppio cambio funziona: finale in carrozza
Spavento iniziale, poi è grande Italia: De Gennaro show
Perché se il 3-0 con gli USA aveva lasciato intravedere qualche piccola sbavatura in qua e là, la semifinale con la Polonia è risultata simile a un disegno perfetto. Con un solo vero brivido: lo 0-4 di partenza che ha costretto il commissario tecnico a fermare subito l’incontro, anche allo scopo di evitare di fare entrare ancora più in partita il pubblico di Lodz.
Da quel momento in poi, però, la musica è cambiata all’istante: messa a posto la ricezione, l’Italia ha trovato la parità a quota 9, con Egonu e Sylla lentamente riemerse dopo il letargo iniziale. Un muro di Fahr su Stysiak ha permesso alle azzurre di mettere per la prima volta la freccia sul 10-9, poi una gran difesa di De Gennaro e un muro di Danesi hanno completamente fatto pendere la bilancia dalla parte italiana, con buona pace di Stefano Lavarini (coach della Polonia, nonché della Numia Milano) che ha visto progressivamente uscire dall’incontro le sue atlete.
Korneluk è l’ultima che prova a restare attaccata al treno azzurro, ma un 3-0 di parziale targato Fahr (con in mezzo una difesa spazia di Moki) consegna all’Italia la fuga buona per la vittoria. Il doppio cambio funziona e Antropova passa all’incasso: 25-18, che per come s’erano messe le cose è decisamente tanta roba.
Sylla scatenata: con Egonu manda in tilt la difesa polacca
Alla Polonia il tarlo di un primo set che sembrava raccontare tutt’altro finisce per pesare eccome nella testa. Tanto che l’Italia apre il secondo parziale come aveva chiuso il precedente, cioè a marce alte, e sul 10-4 dopo l’ennesima difesa super di De Gennaro e il contrattacco di Fahr (seguito da un muro della stessa giocatrice di Conegliano) si capisce che il set è già segnato.
Anche perché si sveglia anche Egonu (attacco devastante: sale letteralmente in cielo a schiacciare per il 12-6) che strappa applausi allo sportivissimo pubblico di Lodz. L’Italia ha solo una lieve flessione che consente alle polacche di accorciare da -7 a -4 (18-14), ma Sylla e Danesi (a muro) rimettono le cose a posto in fretta. Entra bene anche Giovannini al posto di Degradi, poi di nuovo Sylla chiude con un ace un set decisamente in crescita (25-16).
Anche il doppio cambio funziona: finale in carrozza
A dividere l’Italia dalla vittoria numero 28 consecutiva in partite ufficiali resta solo un set. Che si apre all’insegna di un po’ di equilibrio, con le polacche che si ritrovano anche avanti 6-5 dopo un attacco fuori di Sylla (rarità). Due mani fuori, uno di Egonu e l’altro di Degradi, rimettono le azzurre avanti ed è il turno di servizio di Sylla a scavare il primo vero solco (11-8), costringendo nuovamente Lavarini a chiedere timeout.
Ma ormai l’Italia è lanciata verso una comoda vittoria: sul 13-10 si presenta sulla linea dei 9 metri Egonu che lascia partire una sassata che la difesa polacca nemmeno riesce a vedere. Degradi trova il +5 nello scambio successivo e il resto è pura accademia, con l’ingresso di Cambi e Antropova che produce un ulteriore allungo grazie anche a una manovra corale di mirabile bellezza e Danesi che firma due punti che contribuiscono a spegnere ogni ardore polacco.
Finisce 25-14, in nemmeno 90’ di partita: una superiorità tecnica e di gioco debordante, con Egonu che nel tabellino chiude con 17 punti, Degradi a 13, Sylla a 10,Fahr a 9, Danesi a 8 e Antropova a 5. Domani ci toccherà una tra Brasile e Giappone: se le azzurre giocano così, auguri a chi se le ritroverà contro.