Trento, Perugia, Monza, Milano. A fine gennaio sarà una di queste quattro formazioni ad avere una coppa in più da mostrare in bacheca, la prima del 2024 del volley nazionale. È quanto hanno detto i quarti di finale di Del Monte Coppa Italia, che non hanno tradito le attese, anzi se possibile le hanno persino amplificate, contribuendo a riscrivere in buona misura la geografia del movimento maschile.
Perché gli indizi cominciano ad essere troppi per non pensare che il baricentro si stia spostando per davvero in Lombardia, mentre formazioni che in passato hanno monopolizzato il trofeo (vedi Modena e Civitanova, rispettivamente a quota 12 e 7 vittorie nelle 45 edizioni disputate) dovranno ancora una volta restare a guardare.
- Piacenza ha già abdicato: Milano adesso ha licenza di sognare
- Riecco la versione migliore di Perugia: Modena ko. senza appello
- Trento è sempre lì, ma Monza è più di una mina vagante
Piacenza ha già abdicato: Milano adesso ha licenza di sognare
Non ci sarà nemmeno Piacenza, l’ultima ad aver scritto il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione. Ed è un rimpianto enorme per la Gas Sales Bluenergy che a Bologna, sede della final four in programma nel fine settimana 27-28 gennaio, avrebbe potuto assistere ad un autentico esodo di sostenitori, pronti a imboccare l’A14 e scendere alla Unipol Arena a caccia del bis.
Quella con Milano era forse la sfida più equilibrata di tutto il lotto, e che come tale s’è risolta davvero al termine di una battaglia durata più di due ore: l’ha spuntata l’Allianz al tiebreak per 22-20, annullando 6 palle match e poi rispedendo al mittente Recine e Gironi grazie ai muri stampati di Kaziyski e Piano, letali per far scendere il silenzio al PalaBanca.
Andrea Anastasi, dopo la delusione patita in Supercoppa a settembre, ha visto così evaporare il secondo obiettivo stagionale: gli restano Champions e Superlega, ma la concorrenza sarà certamente elevata.
Milano, al contrario, ha ribadito la vocazione a centrare imprese quando meno te l’aspetti: Ishikawa e compagni sanno sempre come alzare il livello della posta in gioco, e in semifinale contro Perugia (già battuta ai play-off di Superlega ad aprile e più recentemente nella sfida di stagione regolare) proverà a spingersi verso lidi inesplorati.
Riecco la versione migliore di Perugia: Modena ko. senza appello
La Sir Susa Vim ha fatto debitamente il suo contro la solita versione un po’ sbiadita di Modena, che come ha candidamente ammesso alla vigilia del match coach Andrea Petrella, “quando arrivano le difficoltà tende a disunirsi e a fare troppa fatica”. Non se l’è fatto ripetere due volte il sestetto di Lorenzetti, che nel primo set ha avuto un piccolo calo quando il più sembrava fatto (avanti di 7 lunghezze, ha rischiato di farsi riprendere sul 22 pari, graziata da un errore di Sapozhkov), ma che nel proseguo del match non ha concesso nulla agli emiliani.
Perugia ha già messo in bacheca la Supercoppa e il Mondiale per Club, ed essendo fuori dalle competizioni continentali punta a fare filotto in Italia. E memore della delusione patita lo scorso anno a Roma, quando venne battuta in semifinale per 3-0 da Piacenza (fu il primo ko. dopo 33 gare consecutive senza sconfitte da inizio stagione), certamente salirà alla Unipol Arena ben conscia dei pericoli che una competizione da dentro o fuori può riservare, oltre che per prendersi finalmente una rivincita contro la bestia nera Milano.
Trento è sempre lì, ma Monza è più di una mina vagante
L’altra semifinale vedrà di fronte i campioni d’Italia in carica di Trento, battuti lo scorso anno in finale (a sorpresa) da Piacenza, e l’altra mina vagante di inizio stagione, vale a dire la Mint Vero Volley Monza. Che ha maramaldeggiato contro una Lube Civitanova frenata dai problemi fisici e in generale caduta in una delle tante serate storte di un’annata che sin qui ha seminato più dubbi che certezze.
Monza ormai è una realtà a pieno titolo del panorama nazionale: il terzo posto conquistato al termine del girone d’andata ha consentito a Gianluca Galassi e compagni di godere del fattore campo nella sfida contro gli ex campioni d’Italia, che si sono illusi di poterla fare franca imponendosi in coda a un primo set chilometrico (33-31), cedendo poi di schianto al ritorno della Mint, trascinata dai 24 punti di Szwarc e i 18 di Maar.
È una prima volta assoluta in una final four per i ragazzi di Eccheli, opposti a quelli che, come impone la logica, saranno i favoriti d’obbligo della rassegna bolognese: l’Itas di Michieletto e Lavia è un rullo compressore, sin qui capace di limitare a due sole battute d’arresto il proprio ruolino di marcia nelle 18 gare disputate in stagione in tutte le competizioni alle quali ha preso parte. Ma in una final four tutto può succedere. E, a quanto pare, pure prima.