La stagione del motorsport di alto livello dopo Formula E, WRC e F1 si è aperta anche con il mondiale endurance del WEC. Prima tappa sul circuito di Lusail per la 1812 km del Qatar, con uno schieramento di tutto rispetto se guardiamo alle contendenti della preossoché inscalfibile (guardando agli anni passati) Toyota Gazoo Racing nella classe regina. Tra le Hypercar infatti abbiamo marchi come Porsche, Peugeot, Cadillac, Alpine, BMW, Vanwall, Lamborghini, Isotta Fraschini e ovviamente Ferrari. Ma guardando le altre classi, nella LMGT3 c’è stato l’atteso debutto di Valentino Rossi. Vediamo come è andata.
- WEC, 1812 km Qatar: Porsche monopolizza il podio
- La beffa mostruosa per Peugeot
- Ferrari quinta, disastro Toyota: il BoP è già un caso
- Il debutto di Valentino Rossi: quarto posto nella LMGT3 con Al Harthy e Martin sulla BMW del team WRT
WEC, 1812 km Qatar: Porsche monopolizza il podio
Dritti al punto con la vincitrice nella Hypercar, ovvero Porsche, che porta per la prima volta al trionfo nel campionato mondiale endurance un prototipo LMDh. A conquistare il successo la 963 #6 del team Penske, con a bordo l’equipaggio formato da André Lotterer, Laurens Vanthoor e Kévin Estre. Ma non solo: la casa tedesca monopolizza il podio con la #12, schierata dal team Jota, condotta dal trio Ilott, Stevens e Nato che con questo risultato ottiene anche il primo posto nella classifica dei team privati, ed anche con la vettura #5, in questo caso ufficiale, di Campbell-Christensen e Makowiecki. Questi ultimi hanno portato avanti una gara di rimonta dopo essere partiti dalla pole ed aver perso qualche posizione per via di un imprevisto al retrotreno dell’Hypercar.
E così, dopo il successo nella classe GTP alla 24 Ore di Daytona, Porsche conquista un’altra gara di durata quest’anno (capitalizzando anche i vantaggi del proprio Balance of Performance, va detto), nonché la prima nel WEC dalla vittoria alla 6 Ore di Austin del 2017.
La beffa mostruosa per Peugeot
E pensare che sul podio avrebbe potuto esserci la Peugeot 9X8 di Nico Muller, Jean-Eric Vergne e Mikkel Jensen. La vettura ha dissipato una piazza d’onore quasi nelle sue mani sino agli ultimi due giri, per poi sprecare tutto: ad un certo punto Vergne ha dovuto rallentare vistosamente, provando a sfruttare il sistema ibrido per almeno arrivare al traguardo, per poi fermarsi. Il motivo è beffardo, ovvero un deficit di carburante.
Un imprevisto che conclude in maniera crudele (anche per via della cancellazione del settimo posto dovuta alla squalifica per non aver condotto la vettura nel parco chiuso) l’avventura dell’Hypercar 9×8 versione 2023, che dal prossimo appuntamento della 6 Ore di Imola del prossimo 21 aprile cederà il posto sul circuito al modello aggiornato, a partire dall’aerodinamica.
Ferrari quinta, disastro Toyota: il BoP è già un caso
Per quanto riguarda le Ferrari, alle prese con un BoP non favorevole, il miglior risultato è stato colto dalla 499P #83 di AF Corse con a bordo Robert Kubica, Ye Yifei e Robert Svarcman, che chiude quinta a livello assoluta e seconda nella categoria dei team indipendenti della classe regina. Il Cavallino ha battuto le ancor più zavorrate Toyota GR010 Hybrid, penalizzate per via del loro monopolio nel WEC: al sesto posto infatti si è piazzata la LMH di De Vries, Kobayashi e Conway, mentre l’altro equipaggio Hirakawa, Buemi e Hartley non è andato oltre il decimo posto, nientemeno.
Il debutto di Valentino Rossi: quarto posto nella LMGT3 con Al Harthy e Martin sulla BMW del team WRT
Guardando invece alla nuova classe LMGT3, anche qui Porsche ha dominato grazie alla 911 GT3-R 992 #92 del team Manthey Pure Rxcing e con a bordo Bachler, Sturm e Malykhin. Scorrendo la classifica al traguardo, troviamo poi al quarto posto la BMW #46 del Team WRT che ha accolto tra le proprie fila Valentino Rossi, oltre a Maxime Martin e Ahmad Al Harthy.
Il campionissimo della MotoGP ha disputato la parte centrale della 1812 km del Qatar, ereditando il testimone di Al Harthy, autore del nono posto in qualifica. Il pilota amatore ha duellato contro Sarah Bovy del team Iron Dames per poi cedere il posto al Dottore, che ha lottato per il quarto posto per quindi consegnare la vettura a Martin. I due si sono poi ulteriormente alternati, con il belga a chiudere una gara che manca il podio ma che intanto consegna un buon debutto per la formazione, e in particolare per Rossi che ha percorso un centinaio di giri.