Kenan Yildiz continua a far parlare di sé nei “salotti” della tv e del web. Argomento principale degli ultimi due giorni, tiene banco il futuro da campione del classe 2005 turco nato in Germania, autore di una doppietta nel 4-4 contro l’Inter.
Hanno parlato del dieci bianconero anche Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola, nel corso della loro trasmissione “Viva el Futbol”. Tra parole al miele e qualche appunto, Adani ha confrontato Yildiz con Cassano, individuando la differenza che c’è tra il giovane juventino e l’ex attaccante.
Yildiz eroe di giornata
Tutti parlano di Kenan Yildiz, salito alla ribalta per le due reti segnate all’Inter, che hanno evitato il secondo stop di fila alla Juventus, dopo quello in Champions League contro lo Stoccarda. Ma, soprattutto, hanno permesso ai bianconeri di non perdere contatto dall’Inter, all’inseguimento del Napoli capolista.
L’argomento Yildiz è stato trattato anche durante la trasmissione “Viva el Futbol”, con Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola impegnati a sviscerare i temi d’attualità calcistica più interessanti.
Non poteva mancare un focus sull’attaccante della Juventus che, secondo Adani, contro l’Inter, “ha fatto la differenza”. L’ex difensore, ora commentatore Rai, ha tessuto le lodi di Yildiz: “E’ un ragazzo giovane, è già il numero 10 della Juventus, per me può arrivare a essere il titolare nella posizione che occupa. Per dare uno stile riconoscibile alla squadra, una filosofia di gioco, un’attitudine nuova, ho bisogno di uno come Yildiz. A me piace, è elettrico al punto giusto, ha colpi di qualità. Se devo pensare a un miglioramento, vorrei che fosse meno frenetico nella giocata”.
Adani, Cassano e il difetto di Yildiz
A questo punto Adani ha indicato Cassano come ‘competitor’ del turco, confrontando il punto debole dello juventino, con una caratteristica positiva dell’ex attaccante, tra le altre, di Roma, Inter e Milan: “Quando tu giocavi tu – ha detto Adani riferendosi a Cassano -, avevi gli occhi anche dietro la testa, eri sereno, padrone della situazione. Yildiz, invece, aumenta la frequenza dei battiti del cuore: se riuscirà ad abbassarli diventerà forte”.
Yildiz, più esterno o trequartista?
L’attenzione si è poi spostata sulla posizione in campo di Yildiz, più defilata rispetto ai numeri dieci di una volta: meno trequartista, più esterno. “Per me cambia poco la posizione in campo. Yildiz ha rapidità, ha dribbling, se migliorerà il gioco tra le linee e spalle alla porta, crescerà ancora. Ma un giocatore con queste qualità può giocare anche dietro le punte, perché ha corsa e qualità”, ha commentato Ventola.
Molto meno convinto Cassano, che ha chiamato in causa vecchi e nuovi talenti del gioco del calcio: “Se gioco più esterno, come contro l’Inter, in quella posizione faccio gol, ma se gioco tra le linee ci sarà sempre qualcuno che mi verrà incontro. La zona critica per un attaccante è quella centrale, perché devi avere padronanza della situazione. Yildiz mi piace tanto da esterno. Neymar, ad esempio, spesso giocava dietro per fare spazio a Vinicius, ma sull’esterno faceva quello che vuole. Maradona all’inizio giocava più defilato, poi si è spostato in mezzo. Ma devi essere bravo, perché il centrocampista ti viene a schermare e almeno un difensore ti sta sempre dietro”.