La mano di Conte già si vede e questo lo hanno detto tutti dopo aver visto questo primo mese e mezzo di lavoro e dopo aver ammirato l’Inter strapazzare il Lecce in modalità-contiana, con la “garra” che chiede l’ex ct, mai pago neanche con 3-4 gol di vantaggio. L’Inter non è più…pazza, tanto che anche l’inno suonato a San Siro prima delle partite è cambiato. Da qui parte Massimo Zampini per ironizzare sui nerazzurri e il loro allenatore.
IL TWEET – Il giornalista di juventibus, volto noto di Tika Taka, scrive su twitter: “Riepilogo. Se ho capito bene la situazione è questa: via Pazza Inter per far contento l’ex delinquente Mister Conte. Rimane l’inno del 2002 (…) in cui ci si vanta di non rubare il campionato. Ma il problema è che il campionato glielo rubava proprio il Mister! Ora che si fa? Premesso che non l’ho mai considerato un delinquente e che nessun nostro inno denigra le squadre che allenava, il giorno in cui cambiamo inno per accontentare Sarri abbattetemi”.
LE REAZIONI – Il mondo del web si spacca. Gli juventini abbozzano: “Massimo ste cose non le capiscono e chiudono gli occhi (come per le telefonatine di Facchetti o il passaporto di Recoba). Ora sono tutti esaltati e pregustano il triplete” o anche: “Dovranno cambiare anche slogan. Da “vinciamo senza rubare” a “forse vinceremo, ma con l’allenatore che rubava”. Gli interisti reagiscono: “La canzone ricorda semplicemente 2 dati di fatto: 1) l’inter non è mai stata in serie B. 2) l’inter non è mai stata giudicata colpevole di aver “rubato campionati”. Non vi è alcun riferimento alla Juventus o altri ma vedo che sono solo gli juventini ad offendersi. codadipaglia?” o anche: “Nulla. Ti si ricorda le sentenze passate in giudicato e la serie B, Conte giocava e non era il dirigente di quella società, come molti giocatori aveva sposato una causa “delinquenziale” in buona fede, venendo da noi ha deciso di redimersi”, oppure: “Dagli tempo qualche settimana e modificheranno il motto da “Amala” a “Prevalere non è rilevante, è il solo fatto rimarchevole”. La chiosa è divertente, con riferimento alla situazione politica italiana: “Tutti così i Conte: li odi, poi te li ritrovi ad allenare la tua squadra e gli devi voler bene per forza!”.