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Zlatan Ibrahimovic si confessa: i retroscena su Lukaku e Allegri

L'attaccante svedese del Milan è tornato su alcuni episodi cruciali della propria carriera. Dal rapporto con gli allenatori all'esperienza con Juventus, conclusa con lo scandalo Calciopoli: "Nessuno ci potrà mai togliere quegli scudetti".

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In attesa di capire cosa sarà del proprio futuro e se quella che si avvia alla boa di metà percorso sarà l’ultima stagione della propria carriera da giocatore, Zlatan Ibrahimovic si guarda indietro e fa un bilancio del proprio intenso passato, tra successi e rimpianti.

L’attaccante del Milan sta facendo parlare di sé al cinema… e come scrittore. Dopo l’uscita del biopic “Zlatan” a lui dedicato, infatti, il 2 dicembre sarà il giorno del nuovo libro, nel quale Ibra si è raccontato a 360°.

Emblematico il titolo, ‘Adrenalina’, molto chiaro circa la molla che sta permettendo a Zlatan di avere ancora motivazioni per allenarsi e giocare.

Zlatan Ibrahimovic e la Juventus: “Calciopoli? Nessuno tocchi quegli scudetti”

Intanto, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Zlatan Ibrahimovic ha ripercorso le tappe più importanti della propria carriera.

Oltre al retroscena riguardante il passaggio al Napoli, poco prima della decisione di tornare al Milan, sfumato solo dopo l’esonero di Carlo Ancelotti da parte del presidente Aurelio De Laurentiis, Ibrahimovic ha regalato passaggi importanti circa il biennio passato alla Juventus, conclusosi con la retrocessione a tavolino per lo scandalo di Calciopoli, con successivo trasferimento all’Inter:

“I due scudetti vinti con la Juventus li sento miei come tutti i miei compagni di allora, nessuno ce li potrà più togliere. Nessuno potrà mai cancellare il sudore, la fatica, la sofferenza, gli infortuni, i gol. Per questo, quando dicono che in carriera ho vinto undici scudetti, li correggo: sono tredici. Moggi? Con me è stato il top, era uno che incuteva soggezione, anche se non a me. Così come Berlusconi”. 

Zlatan Ibrahimovic, il retroscena sulla lite con Allegri dopo Arsenal-Milan

Altro capitolo “caldo” è quello dei rapporti con gli allenatori. Ibrahimovic è tornato sulla celebre lite con Max Allegri, all’epoca alla guida del Milan, al termine del ritorno degli ottavi della Champions League 2011-2012, perso 3-0 contro l’Arsenal dopo il successo 4-0 di San Siro.

“Avevamo perso 3-0 e lui era tutto contento – racconta Ibrahimovic – È vero che avevamo passato il turno, ma non c’era nulla da ridere, e glielo fecinotare. Mi ha risposto di pensare a me, che avevo giocato male. Gli ho ribattuto che aveva fatto cagare lui, che per paura si era portato due portieri in panchina… Allegri è bravissimo nella gestione delloo spogliatoio, ma doveva avere più coraggio in carriera: andare al Real Madrid, misurarsi con l’estero. Invece ha fatto la scelta più comoda”. 

Ibrahimovic vs Lukaku: la versione di Zlatan

Dopo un passaggio su Pep Guardiola (“Non mi ha mai capito, non ama i giocatori di personalità, io ero diventato un problema e me ne andai”), non poteva mancare il passaggio sul celeberrimo scontro con Romelu Lukaku nel derby di Coppa Italia Milan-Inter del gennaio 2021:

“Lukaku ha un grande ego, ma io sono cresciuto nel ghetto di Malmoe, e quando qualcuno mi viene sotto a testa bassa, lo metto al suo posto. Così l’ho colpito nel suo punto debole: i rituali della mamma. E lui ha perso il controllo. Anche se mi è rimasto un dubbio atroce… Quel derby l’abbiamo perso, io fui espulso e poi mi sono infortunato. Sono successe un sacco di cose storte. Magari il rito Lukaku me l’ha fatto davvero… Comunque spero di incontrarlo presto per chiarirsi”.

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