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Miami, Zverev irrompe sulla causa della PTPA di Djokovic: attacco diretto all’ATP e il grido d’allarme per la WTA

Il tedesco, membro anche del Player’s Council, prova a fare chiarezza sulla causa lanciata dal sindacato del serbo ma non mancano parole dure anche nei confronti dell’ATP

Pubblicato:

Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Un momento molto delicato per il mondo del tennis. La causa lanciata dalla PTPA può essere motivo di una mezza rivoluzione anche se al momento è ancora troppo presto per capire quali possono essere le conseguenze. Anche se molti atleti non hanno preso posizione su quello che sta accadendo né contro né a favore, sembra esserci voglia di riforme tra i tennisti. E sulla vicende interviene anche il numero 2 del mondo, Sascha Zverev.

Zverev lancia l’allarme per la WTA

Dopo il debutto vittorioso nel torneo di Miami, Zverev in conferenza stampa viene sollecitato anche sull’argomento del giorno nel mondo del tennis e non si tira indietro. Il tedesco è parte anche dal Player’s Council, il consiglio dei giocatori che ha un ruolo consultivo nei confronti dell’ATP. “In questo momento è ancora presto per dire quello che mi auguro da questa situazione. Senza dubbio nella causa ci sono dei punti che andrebbero affrontati. Ma penso che la strada migliore sia quella di un’unione tra i tour e i giocatori e non una lotta. Non so quello che la PTPA si augura di conquistare, credo che l’ATP sia in ottima salute, ci sono le risorse e anche se i miglioramenti possono alzare i costi, il lavoro fatto negli anni non può sparire. Credo che il vero pericolo sia per la WTA che è un po’ più fragile. Forse non hanno le stesse risorse per intraprendere questa battaglia”.

I miglioramenti da apportare al circuito

E’ lo stesso Zverev però a parlare di riforme da affrontare per il mondo del tennis pur senza scendere troppo nei dettagli. La causa lanciata dalla PTPA (nei giorni scorsi ne sarebbe seguita una seconda): “Penso che ci siano delle cose che sia ATP che WTA possano fare meglio. Dovrebbero essere più accanto ai giocatori e ascoltare le loro opinioni, sono i tennisti l’anima di sport e credo che negli ultimi tempi ci sia stata una separazione. Del resto questo è il motivo per cui sono nel Player’s Council, spero di aiutare l’ATP a migliorare”.

Poi il tedesco affronta gli aspetti che in questo momento sembrano preoccupare maggiormente i tennisti: “L’ATP è nata come un’associazione con l’intento di proteggere i giocatori ma ora è diventata un business: da una parte gli atleti e dall’altra i tornei, ma ci sono anche altre persone al centro. Credo che uno dei problemi principali sia quello del calendario, poi c’è l’estensione dei tornei, la partecipazione alle esibizioni. Ma credo che bisognerebbe concentrarsi anche sugli slam. Non c’è dubbio che l’ATP nel corso del tempo si sia trasformata in una corporazione dove i tornei sono più importanti dei giocatori. Per me al primo posto dovrebbe venire la salute degli atleti e la longevità delle loro carriere”.

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