Due storie per certi versi simili. Le parole di Zverev e Berrettini, dopo la loro uscita da Wimbledon, hanno squarciato il velo sul tema della salute mentale nel mondo del tennis. E ora entrambi sembrano aver deciso di fare un passo indietro e concentrarsi sul proprio benessere e non sul campo.
Zverev si prende una pausa
Sascha Zverev ha affrontato il 2025 con la voglia di provare a inserirsi nella lotta tra Sinner e Alcaraz, lo ha fatto facendo una scelta molto forte: giocare il più possibile e provare a recuperare il gap. Ma le sue intenzioni non si sono sposate con i risultati finali e alla fine ha finito col pagarne il prezzo. Troppi tornei giocati, risultati non sempre soddisfacenti e alla fine lo sfogo dopo l’uscita al primo turno a Wimbledon: “Mi sento molto solo a volte, sto facendo fatica dal punto di vista mentale. Non è una cosa che riguarda solo il campo da tennis ma la mia vita in generale”.
A distanza di pochi giorni da quello sfogo, il tedesco ha deciso di rinunciare alla partecipazione al torneo di Gstaad, una decisione comunicata proprio dagli organizzatori del torneo svizzero con il tedesco che ha deciso di non scendere in campo adducendo motivi di natura personale.
L’appello di Becker
Qualche giorno fa era stato Boris Becker, ex campione tedesco, a consigliare al suo connazionale di prendersi una pausa dal tennis. Le parole di Sascha sembrano aver colpito l’ex tennista che gli ha lanciato un appello accorato e che a quanto pare il numero 3 del mondo ha deciso di ascoltare: “Ho guardato la sua conferenza stampa e mi sono venute le lacrime agli occhi. Sono preoccupato per lui. E’ stato un momento incredibilmente triste, l’ho contattato immediatamente per capire come stesse. E gli ho consigliato di non giocare a Gstaad ma invece di andare in vacanza con la sua compagna Sophia. In questo momento il tennis deve essere secondario”.
Berrettini rinuncia anche a Kitzbuehl
Prima la decisione di non giocare a Gstaad, poi quella di rinunciare a Kitzbuhel. La scelta di Matteo Berrettini non è banale e lancia un serio campanello di allarme sul futuro del tennista italiano. Una decisione probabilmente difficile per Matteo per vari motivi: innanzitutto la sua è stata una scelta e non una necessità dovuta a problemi di natura fisica, almeno che siano sorti nel post Wimbledon e non siano stati comunicati. Il secondo motivo riguarda il fatto che il romano aveva vinto entrambi i tornei nel 2024 e dunque lascia per strada circa 500 punti, fondamentali per la sua classifica soprattutto in vista dell’ultimo slam della stagione.
C’è grande preoccupazione intorno al romano e incertezza per le sue scelte future. Berrettini non ha comunicato i motivi di queste decisioni, la sua sembra una pausa di riflessione per capire cosa fare in futuro. E arriva quando Sinner ha conquistato come secondo italiano nella storia la finale a Wimbledon, a distanza di 4 anni da quando ci era riuscito proprio Martello.