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ADL, Ancelotti e l'ammutinamento: l'ex Napoli confessa, tifosi furiosi

Le parole di un giocatore chiave per la squadra azzurra riaprono la polemica riguardante l’esonero dell’attuale allenatore del Real Madrid

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La vittoria del Real Madrid in Champions League ha riaperto a Napoli il dibattito sul frettoloso esonero di Carlo Ancelotti, avvenuto nel dicembre 2019, poche settimane dopo l’ormai celebre caso dell’ammutinamento dei giocatori azzurri, che si rifiutarono di andare in ritiro dopo il pareggio in Champions League con il Salisburgo, scatenando l’ira del presidente Aurelio De Laurentiis.

Napoli, Allan parla dell’ammutinamento

Ad alimentare il dibattito tra i tifosi, spaccati tra coloro che rimpiangono Ancelotti e quelli che invece continuano a ritenere giusto il suo esonero, è arrivata oggi l’intervista dell’ex Allan al Corriere dello Sport. Il centrocampista brasiliano, oggi all’Everton, ha affermato che le ricostruzioni sulla vicenda sono false.

“Vicenda triste, sulla quale sono state riportate inesattezze. Ma io non vorrei adesso starne qui a parlare. E comunque la verità non si è mai saputa”, le parole di Allan. Il brasiliano non entra nei dettagli, ma ci tiene a sottolineare che con Ancelotti non c’è mai stato alcun problema: “Intanto, sgombero il campo da una falsità: che i calciatori fossero contro Ancelotti”, ha dichiarato Allan, che poi ha anche negato di essere stato tra i promotori dell’ammutinamento.

I giocatori del Napoli mai in conflitto con Ancelotti

“Ruolo che mi venne incollato addosso e ho dovuto condividere con un paio di miei compagni, con Lorenzo (Insigne, ndr) ad esempio. Mentre, invece, quella fu una scelta di gruppo e il Napoli sapeva che ritenevamo ingiusto andare in ritiro”. “C’è chi aggiunse che ce l’avevo con Carlo – ha poi aggiunto -, la persona più speciale che abbia incontrato e che mesi dopo mi avrebbe voluto con lui all’Everton”. Senza il silenzio stampa imposto allora dal club, Allan avrebbe chiarito un punto su tutti: “Che noi eravamo tutti con Carlo. Punto”.

La rabbia dei tifosi del Napoli

Le parole di Allan sono state recepite in maniera diversa dai tifosi del Napoli, divisi tra coloro che accusano il club di aver approfittato dell’episodio per liberarsi di Ancelotti e della sua visione troppo ambiziosa per il Napoli e quelli per i quali i giocatori restano i veri colpevoli, perché si rifiutarono di eseguire un ordine della dirigenza. “Caro Allan devi dire che giocavate contro Ancelotti e che Insigne è stato il promotore della rivolta… altrimenti i pagliacci non ti credono”, scrive Roby, appartenente al primo gruppo. “Tranquillo Allan, alla storia di voi contro Carletto credono ormai in pochi. Sappiamo di chi fu la colpa”, aggiunge Ubaldo. “Purtroppo la verità di come andò non si saprà mai. Io credo che il meno colpevole sia proprio Ancelotti. Fu una guerra ADL-giocatori”, il parere di Pasquale.

Carlo, invece, attacca Allan: “Allan non si discute un ritiro, si va e basta”. Luigi è della stessa opinione: “Mi dispiace… siete giocatori pagati profumatamente… dovete rispettare le regole imposte dal club”. “Caro Allan voi dovevate pensare solo a giocare e non potete rifiutarvi di andare in ritiro se la società lo decide”, aggiunge Antonino. “Parole ridicole – la chiude Nicola – avete distrutto un’annata che poteva essere stupenda”.

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