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Rabiot si prende la Juve: "Ho una missione. Allegri mi ha convinto a restare"

Il francese parla per la prima volta dopo il rinnovo annuale con la Juventus e rivela chi lo ha convinto a restare, in vista di una stagione che vuole vincente e vivere da leader

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Lorenzo Marsili

Lorenzo Marsili

Sport Specialist

Giornalista pubblicista, redattore, divulgatore. E' una delle anime video del sito: racconta in immagini un evento e lo fa come pochi altri

C’è voluto del tempo, ma alla fine Adrien Rabiot e la Juventus hanno raggiunto l’intesa per proseguire insieme almeno un altro anno, fino a giugno 2024. Fresco di rinnovo, il francese è tornato a parlare e lo ha fatto in un’intervista rilasciata al canale Twitch ufficiale del club bianconero.

Tanti i temi trattati: il rinnovo, ovviamente, con lo zampino decisivo di Max Allegri, fino alla voglia di essere leader, passando per il recente passato per proiettarsi nel prossimo futuro, con una battuta anche sull’appellativo “Cavallo pazzo”, che lo accompagna da qualche stagione.

Rabiot, la mano di Allegri sulla permanenza alla Juve

“Cavallo pazzo”, “il Duca”, o semplicemente Adrien Rabiot sarà bianconero ancora per un anno, almeno. Una decisione ponderata a lungo, che ha portato alla fumata bianca anche (e soprattutto) grazie alla spinta del suo mentore, Massimiliano Allegri:

Il mister ci teneva tanto – ha spiegato il francese ex Psg. Abbiamo parlato a lungo sul rimanere alla Juve. Mi ha mandato tanti messaggi anche mentre ero in vacanza. Non ci sono dubbi che il primo a convincermi sia stato Allegri, ma è vero che ho sentito anche alcuni compagni di squadra… ma ho parlato anche con Manna e Cherubini e ho percepito amore da parte di tutti.

Rabiot pronto a essere leader

In fondo, tra nobili ci si intende, così, “il Conte” Max ha ottenuto la conferma del suo pupillo in mediana. Un pupillo che nella passata stagione ha reso al meglio, mettendo a referto 11 gol e 6 assist in 48 presenze in tutte le competizioni. Numeri accompagnati spesso e volentieri da prestazioni importanti, prestazioni da leader vero, ruolo che nemmeno il diretto interessato rifugge più:

Devo essere un esempio per i giovani e i nuovi arrivati. Far capire loro come occorre lavorare e ci si deve comportare, dentro e fuori dal campo. Ci sono passato anche io. Quando sono arrivato ero giovane e ricordo di aver avuto subito un buon rapporto con i più esperti. Ora sono io che voglio aiutare i giovani.

Rabiot il trascinatore: obiettivo tornare a vincere

Una voglia di responsabilità che incontra quella, grandissima, di rivalsa sportiva per lasciarsi alle spalle “due stagioni difficili e senza trofei”, perché, spiega Rabiot:

Sono venuto qui per vincere. Perché la Juve è un grande club, che ha sempre vinto e che vincerà anche in futuro. Due anni senza una coppa sono tanti per noi, per questo l’obiettivo della prossima stagione è sicuramente tornare a vincere. Ho scelto di restare anche per questo. È una sfida personale e voglio trascinare la squadra a vincere campionato e coppa. Riportare la Juve dove merita di essere è importante. Voglio tornare a vivere quelle emozioni e condividerle con i nostri tifosi.

Rabiot e quel soprannome così “allegriano”

Infine, su quel soprannome, “Cavallo pazzo” che, ancora una volta, riporta alla mente “echi allegriani”, Rabiot ci scherza su, ma ammette:

Mi piace il cavallo. È un animale che corre tanto, ha potenze ed è intelligente. Mi piace essere chiamato “Cavallo pazzo”.

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