Primo tempo vibrante, ripresa in versione passerella con la solita girandola di cambi: l’amichevole tra Albania-Italia finisce 1-3. La sblocca in fretta Ismajli – difensore dell’Empoli , 11 presenze in serie A in questa stagione e nemmeno un gol – ma gli Azzurri si ribaltano in 5′: prima Di Lorenzo , poi Grifo , osservato speciale e capace di superare la prova alla grande . Suo il piazzato del tris per una doppietta da incorniciare. Nel finale anche una manciata di minuti per Simone Pafundi , centrocampista 16enne in quota all’Udinese di cui tantissimi addetti ai lavori dicono un gran bene.
Albania-Italia, amichevole tra grandi delusioni
Delusioni ed esperimenti: la parabola triste di questo scorcio di novembre è monocromatica. L’ Azzurro è stinto, in linea con le temperature del periodo e la rassegnazione di non essere dove contava stare. Dalle parti del Qatar le Nazionali fanno sul serio e si preparano a vivere il Mondiale alle porte, l’ Italia di Mancini si concede al più una capatina nella vicina Albania – anche loro vivranno la coppa del Mondo con un certo disinteresse non essendosi qualificati – per un’amichevole cui ci si aggrappa solo per provare a porre basi nuove in vista di una ripartenza. E non illudano le voci di un eventuale ripescaggio italiano per il Qatar:il lumicino è flebile, flebilissimo.
Albania-Italia: perché si è giocata questa partita
A Tirana c’è comunque entusiasmo: l’ Italia è pur sempre l’ Italia e loro, gli albanesi, un italiano lo portano comunque in palmo di mano visto che Edy Reja, il nostro Edy Reja, allena la nazionale albanese. Un filo diretto con il nostro Paese, inoltre, è rappresentato dalla folta schiera di calciatori albanesi impegnati in serie A: Berisha, Kumbulla, Ismajli, Hysaj, Bajrami e Asllani .
Albania-Italia si è giocata perché lo si doveva: lo sancisce il calendario FIFA che prevede lo svolgimento di alcune partite anche per le Nazionali escluse dal Mondiale . Un paio di amichevoli, per gli Azzurri: quella di stasera e quella del prossimo 20 novembre a Vienna contro l’ Austria .
La diretta live di Albania-Italia 1-3
Le pagelle dell’Italia: Di Lorenzo punto fermo, Grifo si conferma
- Meret 7: un tiro in porta degli albanesi, nel primo tempo, e un gol subito. Nessuna colpa, lo stacco imperioso di Ismajli mette il pallone dove non può arrivare il guanto di Meret. Ordinaria amministrazione e un paio di interventi provvidenziali, per il resto la sensazione è che l’ottima stagione del Napoli apprezzata stia contribuendo a restituirci un talento che merita di tornare a sentirsi.
- Scalvini 6: lineare esecuzione del compito. Nessun quid ma nemmeno incertezza. Tiene la barra dritta e mette in bacheca un’esperienza incredibile. A 18 anni, mentre giochi di fianco a Bonucci e Bastoni e indossi la maglia della Nazionale, puoi solo pensare che la vita è bella. E’ tra i giovani talenti più attenzionati, le voci di mercato lo accostano alla Juventus ma la sua dimensione, adesso, è quella che sta vivendo con grande abnegazione: l’Atalanta di Gasperini. Che credi in lui, vieni Mancini.
- Bonucci 6,5: è una prestazione che vale poco, se messa nel calderone degli ultimi mesi. Però la sensazione è che vi sia un Bonucci con la maglia della Juventus e un altro Bonucci, che indossa la maglia della Nazionale. Ci mette tutta la personalità del caso, i compagni lo seguono e sa farsi ascoltare. Gli ci voleva, a Leonardo Bonucci, una serata così leggera e così significativa. L’auspicio è che sia un tassello che possa farlo tornare a respirare affetto, fiducia, autostima.
- Bastoni 6: è una certezza, altre volte ha restituito l’impressione di non riuscire a stare sul pezzo per tutto il match ma non stasera. Gioca sereno, tocchi semplici, palle precise e anche in fase difensiva fila tutto liscio.
- Di Lorenzo 7: a guardarlo un paio di anni fa e rivederlo adesso, uno capisce cosa vuol dire Spalletti quando lo erge a esempio di cosa deve essere un calciatore per meritarsi stima e rispetto. Ha una maturità e un livello di consapevolezza tale da farlo sembrare un veterano. Nel Napoli fa il Capitano e, con questo spirito e questa volontà, non è assurdo pensare che la stessa cosa potrebbe capitargli, molto presto, anche con la Nazionale. Tecnica e cervello, sudore e senso tattico, volate e senso del gol. Uno così, in squadra, ci vuole per forza.
- Verrati 6,5: è il Verratti che conosciamo. Quello del primo tocco e dell’ultimo passaggio, quello che gioca con la testa alta, quello che fa sembrare facili passaggi e intuizioni che non lo sono. Tiene le redini della mediana e fa da filtro tra i reparti. E’ in forma.
- Tonali 6: la grande paura arriva alla fine del primo tempo, quando si accascia e si tocca la coscia destra, la spalla e la testa mentre il volto si deforma in smorfie di dolore. Invece poi si rialza: solo una botte? Esami in corso, speriamo tutti. Mancini lo ha sostituito subito, dopo una parte di gara in cui ha provato a fare – e bene – un po’ la diga e un po’ il motore.
- Ricci S. 6: ha a disposizione un tempo e si fa vedere per qualche iniziativa offensiva che non porta frutti. Prova positiva, fa attenzione a non strafare.
- Dimarco 6: meno sprinter del solito, meno fattore di altre volte, pare giochi con il freno a mano e, in ogni caso, non sbaglia niente. Un po’ passeggia, un po’ trotterella.
- Zaniolo 6,5: un palo che è figlio degli spunti suoi, quelli tipici di quando riesce a sprigionare tutta la potenza. E’ mobile, corre e cerca lo spunto personale ma il difetto è lo stesso di sempre: fa tutto bene fino alla tre quarti, si perde al momento del tiro.
- Fagioli 6: il mese da sogno del baby bianconero ha aggiunto un ulteriore tassello alla fase di crescita che procede con progressioni incoraggianti.
- Raspadori 6,5: tanta sostanza, cerca di fare reparto da solo anche mettendoci il fisico. Sfiora il gol nella palla giocabile più efficace che gli capita di ricevere.
- Grifo 8: un graffio vincente, un legno, un piazzato nell’angolino come i giocatori di biliardo. Repertorio completo, lo chiami e rispondi presente. Altra prestazione da incorniciare di fronte alla quale Mancini, per l’ennesima volta, non resterà indifferente. Grifo, nel giro Azzurro, ormai ci è entrato a colpi di graffi (sono già quattro gol in Azzurro) e non solo.
- Gnonto 6: ancora minutaggio nelle gambe e nella testa. Va bene così.
- CT Roberto Mancini 7,5: non è cambiato l’approccio del Commissario tecnico nei confronti della sua esperienza in Azzurro. Senza Mondiale fa male ma lui continua, indomito, sulla solita via battuta da pochi altri: largo ai giovani perché sono bravi e vanno messi alla prova. Il gioco dell’Italia resta fluido, piacevole, offensivo. E’ la persona giusta al posto giusto e continua a beneficiare di una benevolenza popolare che è il più gratificante dei riconoscimenti.
Mondiali Qatar 2022: si parte il 20 novembre
Archiviata la gara contro l’ Albania , per l’ Italia resta una amichevole alle porte, quella contro l’Austria a Vienna. Ironia della sorte, si giocherà il 20 novembre, ovvero lo stesso giorno in cui, alle ore 17 italiane, si alzerà il sipario su Qatar 2022 con la gara inaugurale tra i padroni di casa e l’ Ecuador . La speranza è che non capiti più di stare a guardare il Mondiale degli altri.
Mondiali Qatar 2022: calendario, date, orari e dove seguirlo in tv