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Alcaraz, nuovo re di Wimbledon 2023: il coach ex numero 1 Ferrero, la psicologa contro i crampi e il flirt con Ana Mena

I segreti della costruzione di un campione assoluto, numero 1 a neanche 20 anni in grado di conquistare Wimbledon contro Novak Djokovic

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Come è nato il fenomeno – tennistico – Carlos Alcaraz, nuovo re di Wimbledon in grado di spodestare un certo Nole Djokovic, è un tema prepotente . Non solo questione di talento – magari bastasse questo, ma nello sport non è sempre e solo la qualità a premiare -, ma di mentalità, preparazione, tenacia e la costruzione di un team in sintonia perfetta con famiglia e temperamento. Alcaraz sintetizza al meglio, a neanche 20 anni, ciò che di meglio hanno mostrato in campo i big three, ovvero Roger Federer, Rafa Nadal e lo steso avversario della finalissima, un certo Djoko.

Ma per superare questi campioni e diventare, ancora teen, numero 1 del ranking ATP, ci vuole una macchina perfetta alle spalle dello straordinario Carlos, che la vetta l’ha conquistata a 19 anni compiuti ripercorrendo il record che fu di Hewitt nel lontano ormai 2001.

Alcaraz nuovo re di Wimbledon, merito di Ferrero

La costruzione di un campione, nel tennis come in altri sport individuali, il suo staff è guidato da Juan Carlos Ferrero che, nella sua carriera, è stato anche numero uno al mondo e che ha vinto il più prestigioso torneo del Grande Slam sulla terra battuta, il Roland Garros nel lontano 2003: da coach ha già alle spalle un prestigioso incarico, quello relativo a Alexander Zverev.

Con Alcaraz ha lavorato a stretto contatto nella sua Equelite Academy. Quando incominciarono, gli esperti e i media, ad interessarsi a questo talento, fu lui il primo a sostenere una certa somiglianza con Federer, senza alzare o esaltare il ragazzo.

Il resto dello staff: fisioterapista e medico

Il resto della staff si costituisce di nomi altrettanto blasonati e decisivi, per il successo nel mondo dei pro di questo ragazzo: la squadra di allenatori di Carlos Alcaraz e di professionisti “collaterali”, un team che si compone di molte altre figure. A partire da Juanjo Moreno, fisioterapista di Carlos e molto noto soprattutto in Spagna.

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Bastano pochi click

Carlos ha speso delle parole importanti nei suoi riguardi nella finale del Miami Open 2022. Ma non è l’unico a cui deve i risultati toccati e ottenuti. Accanto a Ferrero e Moreno ci sono altre persone che girano: Alberto Molina Lopez, ad esempio. Lopez è l’agente e manager di Carlos dall’età di 13 anni.

È un ex rappresentante di David Ferrer e Nicolás Almagro e fa riferimento alla multinazionale IMG, una delle più grandi agenzie sportive del mondo. E ha lavorato perché Alcaraz incominciasse a lavorare con sponsor come Nike, Rolex e Babolat.

Altri membri della squadra di Alcaraz sono Alberto Lledó (allenatore di fitness), Álex Sánchez (allenatore di fitness), Fran Rubio (fisioterapista) e Juan José López (medico). Quest’ultimo, traumatologo di fama specializzato nel trattamento del gomito e del braccio ha messo a punto una innovativa tecnica basata sul ricorso a piastrine che ha adottato anche per Alcaraz.

Insomma, se si è ripreso dagli infortuni recenti, è anche merito suo. Per lui il medico è ricorso a un trattamento ecoguidato con plasma arricchito di piastrine, PRP, che significa Platelet Riched Plasma.

La psicologa contro i crampi dovuti all’ansia

In ultimo, ma non meno importante il supporto di una psicologa che lo ha supportato nel gestire e affrontare i momenti di ansia.

Secondo quanto è stato riferito da Repubblica e in passato dai media spagnoli sarebbero crampi motivati da ansia e, per questo, Alcaraz ha intensificato il lavoro con la psicologa Isabel Balaguer, psicologa e ricercatrice tra le più preparate sul versante dello sport alla guida del relativo Istituto presso l’Università di Valencia e di grande aiuto, come abbiamo avuto modo di capire.

Regime alimentare cambiato e no ai social

A Repubblica, poco dopo la vittoria di Miami lo scorso anno, aveva svelato quanto abbia inciso su di lui un regime alimentare adeguato e l’astinenza dai social, per via del sonno e del riposo.

“Fino a poco tempo fa non avevo un corpo molto muscoloso. Poi, a dire il vero, ero anche un disastro nel mangiare. Fortunatamente il mio staff ha preso in mano la situazione, pian piano mi hanno fatto capire cosa devo mangiare e qual è il modo migliore per allenarmi a seconda di ogni momento della stagione. L’unico segreto del mio fisico deriva dal lavoro duro quotidiano e dalla cura di ogni dettaglio, ma credo che adesso la cosa migliore sia rimanere come sono. Non voglio più crescere a livello fisico, non fa bene al tennis essere troppo muscolosi. Voglio concentrarmi sul migliorare altri fattori come velocità, agilità e potenza. So che devo lavorare ancora molto a livello mentale, devo migliorare la concentrazione durante le partite per evitare di avere continui alti e bassi”.

Alcaraz racconta poi di qualche problema di troppo con i social network:

“Perdevo ore di sonno per stare sul web, così per qualche notte qualcuno ha dovuto stare in stanza con me a controllarmi. Devo però dire che è stata una questione solo di poche notti, però mi hanno fatto capire che stare sveglio fino a tardi non mi avrebbe giovato nei tornei dove si gioca tutti i giorni. La giornata di un tennista comincia con una buona notte di sonno.

Infine, il classe 2003 ha chiuso con una parentesi scacchista:

“Sto migliorando molto negli scacchi, ma Medvedev è il chess master. La scacchiera mi mette in funzione ogni neurone del cervello, mi costringe a trovare strategie e questo ha ricadute positive anche nel tennis: mi rende più veloce nel trovare soluzioni contro gli avversari. Negli scacchi, come nel tennis, se ti perdi per un momento il gioco è finito e non lo ribalti più. Grazie ad alfieri e cavalli osservo meglio anche i movimenti della palla in campo. Il mio sogno, come tutti sanno, è quello di diventare il numero uno del mondo e di vincere tanti tornei dello Slam”.

Tennis, questione di famiglia

Anche in famiglia – abbiamo già parlato del padre – il tennis è una cosa da non sottovalutare: già si parla di uno dei suoi fratelli /tre in tutto), poco più di un bambino, per le sue qualità spaventose e che promettono molto bene e già lasciano intravedere un futuro da professionista.

Suo padre, dicevamo, ha fatto una discreta carriera per poi dedicarsi all’insegnamento e trasmettere ai suoi figli una grande passione per la racchetta.

La fidanzata e il flirt con Ana Mena

Socievole ed estroverso, è circondato da amici anche nel mondo del tennis: tra questi anche l’italiano Lorenzo Musetti, pare. Nella sua vita privata c’è stata anche Maria Gimenez, unica fidanzata nota, nelle cui storie ogni tanto Carlos fa capolino, mentre sui suoi social è più riservato: presunto il flirt con la cantante Ana Mena, nota anche in Italia per le sue collaborazioni e la partecipazione al Festival di Sanremo (e una frequentazione con Brahim Diaz).

Una relazione anticipata dallo spagnolo Hola! e che non troverebbe riscontro, al momento. Poco male, nulla pare distogliere Carlitos dal primo piazzamento al top sull’erba.

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