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Alessandro Del Piero segna un traguardo: l'omaggio della Juve

L'ex capitano della Juventus, Alessandro Del Piero, festeggia un nuovo traguardo e la Juve gli dedica un sentito omaggio sui social

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E’ il capitano che più ha incarnato, la filosofia bonipertiana e della Juventus, e non a caso nell’omaggio che la società ha voluto fare nel giorno del suo compleanno si definisce Alessandro Del Piero una Leggenda. Per lui che ha segnato un’epoca trionfale, come quella della prima triade bianconera, e che ha legato i tifosi a uno stile sobrio e improntato sulla generosità, anche nel giorno più difficile quando perse suo padre, a causa di una malattia, e segnò poi un gol che è rimasto nella galleria della memoria di ogni appassionato, per emozione e intensità oltre il gesto tecnico.

Del Piero: l’omaggio per il compleanno

Del Piero è il miglior analista contemporaneo della situazione che va affrontando la Juve di Allegri in questa stagione, è il riferimento per quanti sono giunti poi senza eguagliarlo e che non hanno vissuto e affrontato l’era Calciopoli con quel che ne è venuto: dalla serie B alle scelte complicate come quella di restare a Torino, al pari di Buffon per citare un esempio analogo.

La famiglia: i genitori e il fratello Stefano

Recordman per presenze e reti realizzate con la maglia bianconera, Del Piero è stato l’inventore di un calcio ancora elegante dettato dalle qualità tecniche e da una creatività che gli hanno regalato appellativi e definizioni. L’avvocato Agnelli lo chiamava Pinturicchio, emblema di meraviglie e capolavori d’arte che, nel calcio giocato, trovavano la massima espressione stilistica in questa ragazzo cresciuto in Veneto vicino a Conegliano in una famiglia di lavoratori che non hanno mai risparmiato fatica e abnegazione.

Quando Del Piero ricorda suo padre, lo fa rammentandone la tuta da lavoro di elettricista, la dedizione e il sacrificio della madre dimostrato negli anni in cui lui e suo fratello Stefano, talento convertito ad altro per seguire il numero 10 bianconero, coltivavano un sogno in un campetto lontano dal clamore e dai meccanismi che già allora dominavano il reclutamento nelle giovanili delle grandi squadre.

La carriera nella Juve

Certo le occasioni si devono al suo incommensurabile talento, esibito prima nel Padova poi nella Juventus alla quale sono legati i frammenti dei suoi gol più belli. Oltre a quello già menzionato, la rete contro la Fiorentina, ad esempio, con quel tocco di esterno al volo spettacolare e iperbolico che in pochi sarebbero capaci di fare; come anche la linguaccia che divenne il suo modo di esultare dopo un gol quando riuscì a violare la porta dell’Inter e le prodezze sui campi della Champions, anche contro il Real Madrid.

L’uscita di scena dalla Juventus

Anche per una autentica leggenda, un capitano che ha portato il 10 con la dignità e l’esempio di pochi le complicazioni non sono mancate: in primis la panchina, che gli riservò spesso anche Fabio Capello, contro il quale non ha mai polemizzato davvero, come mai lo ha fatto pubblicamente nei riguardi di allenatori e società. E poi gli ultimi anni alla Juventus, quando quel rinnovo a chiusura di una carriera sfolgorante e limpida stentò a palesarsi e Alex decise di pubblicare un appello, quello dell’assegno in bianco che non smosso la dirigenza bianconera e lo vide finire in Australia.

A 47 anni si gode le sue attività, il golf, si è scoperto opinionista e commentatore e vive a Los Angeles con la moglie Sonia Amoruso e i loro tre figli. Delle promesse del calcio, ma senza alcuna pressione e senza l’osservazione continua di un papà campione che, anche stavolta, ha scelto di vivere anche questa crescita a modo suo.

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