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Ancelotti: Milan, Brahim Diaz e griglia scudetto, Carletto vuota il sacco

L'ex allenatore del Diavolo, oggi al Real Madrid, promuove il mercato rossonero. Anche se per la Champions è dura. Il tecnico si è poi sbilanciato sulla Serie A.

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Il Milan ha rivoluzionato la propria rosa grazie ad un importante mercato estivo. Le cessioni di Brahim Diaz e Sandro Tonali, i successivi arrivi di Loftus-Cheek, Pulisic, Reijnders, Chukwueze, Musah, Okafor e Pellegrino hanno radicalmente modificato il Diavolo nella sua versione 2023/2024. I primi riscontri del campo sono stati positivi, con la vittoria di Bologna ottenuta in scioltezza. Adesso è arrivato pure il parere positivo, sempre gradito dal popolo rossonero, da parte del grande ex Carlo Ancelotti che ha detto la sua ai microfoni della rubrica di Radio Tv Serie A “Storie di Serie A“.

“Il Milan è migliorato ma la Champions…”

Migliorare quanto fatto nella precedente annata in Europa significa arrivare in finale. Se questo è un obiettivo realistico lo diranno i prossimi mesi, ma certamente per qualsiasi italiana arrivare a trionfare in Champions è un’impresa davvero ardua: “È difficile – è la considerazione di Carlo Ancelotti -. L’aspetto economico è molto importante: competere con squadre che hanno potenzialità economiche molto superiori alle tue è difficile. Non puoi acquistare i giocatori più bravi che ci sono sul mercato, devi fare una programmazione molto più a lungo termine. Secondo me il Milan quest’anno ha preso giocatori di ottimo livello, ha migliorato la qualità della rosa, ma competere ai massimi livelli in Europa è difficile“.

Brahim Diaz e il livello della Serie A

L’impatto con il nostro calcio ha comunque aiutato Brahim Diaz, rientrato oggi alla base dopo due anni in rossonero: “L’ho ritrovato migliorato – ha raccontato Ancelotti -. La qualità è la stessa, ma fisicamente è migliorato molto, è un giocatore molto più reattivo, molto più potente. Sicuramente l’esperienza che ha fatto il Milan gli ha fatto bene“. Ma allora non siamo messi poi così male? “È sempre un campionato seguito con interesse qui in Spagna perché ci sono squadre importanti: Inter, Milan, Juventus, Roma, Lazio, Napoli. Scudetto? Non lo so, risposta facile facile. Secondo me ci sono quattro squadre in prima fila: Napoli, Milan, Inter e Juventus. Poi c’è un gruppo di squadre in seconda fila che cerca di stare lì: Roma, Lazio, Atalanta, Fiorentina che può fare un bel campionato. Credo che quest’anno la Juventus, visto che non avrà competizioni europee, sarà pericolosa“.

Maldini, Berlusconi e il delicato tema del razzismo

Il nuovo Milan ha tagliato anche i ponti con il passato, salutando senza troppi fronzoli, una vecchia bandiera come Paolo Maldini: “Tutto passa, è normale. Il milanista, per forza di cose, è affezionato a Paolo Maldini. Soprattutto un milanista come me che ci ha giocato e che è stato suo allenatore da capitano. La delusione per la sua uscita dal club è molto grande. Naturalmente la vita va avanti, i colori rimangono, anche se rimane il dispiacere che una bandiera come lui sia lontano dalla società“. Non è mancata, ovviamente, una parola anche nei confronti di Silvio Berlusconi:È stato un grande innovatore. L’ho conosciuto negli anni ’80 quando sono arrivato al Milan. Un grande motivatore a quel tempo, con idee che nessuno aveva ed è riuscito a metterle dentro anche nel mondo del calcio“. Infine, un tema davvero delicato come il razzismo negli stadi: “Convivere con questo problema non si può. Bisogna cercare di eliminarlo, anche se è difficile. È culturale, riguarda le generazioni. L’ambiente con Vinicius nelle prime due partite giocate quest’anno fuori casa è migliorato molto. La Liga ha messo regole specifiche: speriamo non succeda“.

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