Era prevedibile. Anche la seconda puntata del caso-arbitri che Le Iene stanno portando avanti su Italia1 ha scatenato il caos. Nella trasmissione di ieri sera oltre ad un nuovo intervento dell’arbitro misterioso, che ha rivelato la reazione di Rocchi parlando di caccia all’uomo all’interno dell’Aia per trovare la talpa, sono intervenuti anche diversi addetti ai lavori, da Zazzaroni a Caressa.
Le frasi di Luca Marelli nell’inchiesta delle Iene
Viene dato spazio anche ad ex arbitri, come Fabrizio Pasqua -che si lancia in dure accuse – o Gavillucci e si sente l’intervento anche di Luca Marelli, l’ex arbitro comasco attualmente commentatore di Dazn.
Queste le sue parole: “Questo documento è la lettera nella quale mi si nega l’accesso agli atti che mi riguardano. Io, ad oggi, non so in che posizione di graduatoria ho concluso la mia ultima stagione. Il presidente nomina il designatore della Can, il designatore della Can C, i presidenti regionali sono tutti di nomina, è ovvio che un sistema del genere democraticamente lascia qualche dubbio.. È inaccettabile che ci siano dieci arbitri su ventuno che sanno fin dall’inizio della stagione che non andranno a casa, ma non quest’anno, tra cinque anni. …”
“Ci sono in questo momento arbitri internazionali che non dovrebbero esserlo e che se arrivano ultimi in graduatoria non vengono dismessi, questa è un’assurdità perché vuol dire che la competizione non può essere uguale per tutti. Non è strano che ci siano arbitri che hanno paura di parlare, conosciamo perfettamente quale è la situazione all’interno dell’Aia, che una parola fuori posto può diventare un problema. È un problema serio.”.
Ieri notte, dopo aver visto il servizio, Marelli si è indignato ed ha chiarito tutto con un post sui suoi canali social: “Sono profondamente sorpreso dal servizio mandato in onda dalla trasmissione “Le iene”, nel quale sono state inserite alcune affermazioni totalmente decontestualizzate tratte da una diretta su YouTube del 2020, periodo nel quale la presidenza AIA era differente, così come il designatore della CAN A e le strutture interne dell’associazione. Nel corso degli anni, all’interno dell’AIA, tutto è cambiato radicalmente: dai dirigenti ai designatori, dalla struttura (non esiste più, per esempio, la divisione tra CAN A e CAN B, oggi riunite in un’unica commissione) alla trasparenza.
Tali affermazioni, pertanto, non possono in alcun modo essere riferibili al contesto attuale né tantomeno collegate all’argomento di cui le cronache si stanno occupando. Sarebbe, pertanto, apprezzabile che la trasmissione, nel corso della prossima puntata, fornisse precisazioni in merito, in particolar modo evidenziando che tali affermazioni, risalenti a quattro anni fa, non hanno alcuna conferenza con le vicende attuali“.
Fioccano le reazioni: “Io ho anche il serio dubbio che sia un arbitro sentendolo parlare di regolamento. Soprattutto la regola del fuorigioco. Ha detto cose inesatte sul goal di Rabiot” e anche: “Purtroppo è sempre così. Prendono delle frasi e le associano ad un’attualità. Oggi è giornalismo d’inchiesta, in realtà sarebbe manipolizzazione di un contenuto!!” e poi: “L’arbitro Pasqua era un arbitro campano che quando arbitrava i suoi correggionali per gli avversari erano cazzi amari ! Ricordo un Milan napoli con un rigore non dato e un benevento milan con espulsione di tonali senza motivo! RITIRO TESSERA SACROSANTO!”
C’è chi scrive: “Una volta il doping, poi calciopoli, poi i rapporti con la Ndrangheta, poi le plusvalenze, e ancora con i falsi in bilancio e gli accordi sugli stipendi…adesso con l’inchiesta sull’Aia…ma ditelo che c’è un complotto contro la vecchia signora” ma anche: “Nel servizio delle Le Iene è troppo evidente che non esiste meritocrazia nel sistema arbitrale e questo è a discapito della stessa regolarità dei campionati”.